Lecco perduta/345: quando l’Ostello della Gioventù doveva sorgere sul lungolago

Le vicende dell’Ostello della Gioventù si sono avviate nella città di Lecco all’inizio della seconda metà del Novecento. L’inaugurazione in via Tonio da Belledo, lungo un tracciato (via Filanda) che non era altro che uno sterrato tratturo campestre tra il corso del Bione ed i vasti prati dell’Eremo, dove ora sorge l’ospedale, è avvenuta nel 1954, con il sindaco Ugo Bartesaghi.

Ostello della Gioventù, denominato Resegone, nel 1954

Nell’estate 1967, quando l’Azienda Turismo, con il presidente Giacomo De Santis, diede inizio ai lavori di restauro dell’ostello, affidando gli stessi all’impresa Felice Panzeri, la stampa locale evidenziava: “I lavori al vecchio edificio non possono essere che un palliativo …. Il turista, anziché un ostello in zona periferica sotto la montagna, ne avrebbe, senz’altro, preferito uno in riva al lago, con la possibilità di fare il bagno e di prendere il sole sulla spiaggia”.

L'area sul lungolago dove si indicava la nuova sede

A tale proposito il Consiglio dell’Azienda Turismo affrontava il problema in apposita riunione e decideva di affidare incarico all’arch. Luigi Dell’Oro per studiare un progetto di massima per la costruzione di un nuovo ostello in riva al lago.
Il problema ostello rimaneva alla ribalta dell’informazione locale che, in altri articoli, sottolineava come lo stesso fosse stato nel 1954 tra i più accoglienti esistenti, ma che risultasse in tempi correnti tutt’altro che ospitale, mancando anche del riscaldamento nel periodo invernale.
Veniva, quindi, largamente sostenuta la tesi di un nuovo albergo della gioventù allineato con i tempi e che rappresentasse un invito turistico al lago, richiamo preminente anche per le allora affollatissime regate di autunno, organizzate dalla Canottieri Lecco, che richiamavano a fine stagione agonistica le migliori formazioni del remo europeo. Le compagini migliori giungevano a Lecco almeno con una settimana di anticipo sulla regata, per ambientarsi sul campo di gara. Non mancavano durante gli allenamenti i soliti nullafacenti che dalla riva assistevano alle prove, commentando a voce alta “remano … ma sembrano proprio motoscafi”.

Notizie stampa sul nuovo ostello in riva al lago

Il progetto dell’ostello in riva al lago cadde nell’oblio dopo il 1970, quando alla presidenza De Santis dell’Azienda Turismo subentrò quella di Nino Lupica che si trovò impegnata a promuovere importanti  iniziative manzoniane, in quanto nel 1973 ricorreva il centenario dalla morte del grande scrittore ed il Comune di Milano, che aveva costituito un apposito comitato per celebrare l’anniversario, presieduto dal sindaco Aniasi, chiese a Lecco la partecipazione come seconda città legata al ricordo di Manzoni, dopo quella natale. Il Comune di Lecco fu particolarmente presente ed operante in tale comitato dove venne rappresentato dall’assessore alla cultura, il prof. Giuseppe Agostoni.

Del nuovo ostello si è tornati a parlare ed a scrivere verso la fine del Novecento. La prima pietra della nuova struttura con l’apertura del cantiere in corso Matteotti risale al 14 ottobre 2006: sono passati 16 anni. L’iniziativa era avviata congiuntamente dal Comune di Lecco, con il sindaco Antonella Faggi e dalla Provincia con il presidente Virginio Brivio, poi sindaco di Lecco.
C’è da chiedersi, a questo punto, come mai dall’auspicata collocazione dell’Ostello della Gioventù sulle rive del ramo manzoniano del Lario, si sia poi finiti sul pendio collinare in quartiere San Giovanni. Sarà forse stato il nascente slogan “Lecco fra lago e montagna”? L’ostello a mezza strada potrebbe accontentare tutti.
A.B.
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