Santagostini, De Angelis e Alborghetti i vincitori del Premio Letterario Nazionale 'Galbiate'

“Questo è il bello dell’arte: fa sciogliere le briglie della nostra vita quotidiana e fa volare il nostro spirito verso l’infinito e oltre”. Con queste poche e semplici parole Franco Limonta, assessore alla cultura del comune di Galbiate, ha riassunto il significato della cerimonia tenutasi domenica pomeriggio all’auditorium Golfari. Una celebrazione dell’arte in tante forme. Come musica, grazie alla maestria con cui la violinista Elena Maria Colella ha allietato i presenti durante l’incontro. E come poesia.

Franco Limonta

Sono stati infatti consegnati i premi del concorso letterario nazionale “Galbiate” alla presenza di Federico Bonifacio, vicepresidente del parco Monte Barro e di Carlo Greppi, presidente della comunità montana del Lario Orientale, nonché dei rappresentati dei comuni di Garlate e Valmadrera. “Fiore all’occhiello della nostra comunità, quest’edizione del premio letterario nazionale “Galbiate” si è concentrata sulle raccolte poetiche pubblicate in volume. Siamo molto orgogliosi dell’elevata partecipazione. Pensate che i giurati hanno dovuto valutare ben 220 testi” ha ricordato l’assessore Limonta.

Marco Rota

Marco Bellini

Presieduta da Piero Marelli, la giuria era composta da Marco Bellini, Ivan Fedeli, Marco Rota, Alfredo Panetta, Giovanni Invernizzi e Gianfranco Scotti, con gli ultimi due che non hanno potuto essere presenti alla cerimonia finale. “Dapprima abbiamo ridotto la selezione da 220 a 30 testi. Tra quei 30, abbiamo poi scelto i 7 finalisti. 3 premiati e 4 segnalati dalla giuria. Tra i libri rimasti fuori da questo gruppo di 7 ci sono pubblicazioni per Einaudi, Garzanti e Mondadori. È stata dura escludere qualcuno” ha sottolineato Marco Rota.

Alfredo Panetta

Piero Marelli

“Laddove è possibile, inevitabilmente non si valuta solo il libro in sé ma anche il percorso che l’autore ha compiuto nel tempo” ha aggiunto Marco Bellini. Il primo nome tra i poeti segnalati è stato quello di Giacomo Vit, autore di poesie in dialetto friulano. “Questa è un’antologia pone le basi per una condizione post – pasoliniana della friulanità. Noi non abbiamo fatto differenza tra poesia in italiano e poesia in dialetto. La poesia c’è o non c’è” ha spiegato Piero Marelli, il presidente della giuria.

Ivan Fedeli

Piergiovanni Montanelli

Accanto a nomi come Giacomo Vit, Stefano Simoncelli e Stefano Massari, gli esperti hanno indicato anche autori privi di una bibliografia particolarmente lunga: Alessandra Corbetta ma soprattutto Christian Negri, nato a Lecco il 20 dicembre 2002. “Non so quanti anni avevi quando hai scritto questi testi. Ci aspettiamo molto da te in futuro” ha sottolineato Marco Rota.

Elena Maria Colella

Alessandra Corbetta

Dal canto suo, Alessandra Corbetta ci ha tenuto a ringraziare i giurati per la profondità del loro lavoro. “Pubblicare un libro di poesie oggi serve ad innescare un dialogo e la bellezza del dialogo è anche l’inaspettato. Un dialogo che ci consente di confrontarci con qualcosa che noi autori non conoscevano o non avevamo ancora messo a fuoco. Credo che ci sia stato da parte della giuria un grande lavoro di ascolto e di attenzione rispetto ai nostri testi. Non si è verificata una mancanza di comunicazione tra chi legge e chi scrive” ha sottolineato l’autrice.

Christian Negri

Fabiano Alborghetti

Terminata la parte dedicata ai segnalati, è giunto il momento di assegnare i tre premi a tre grandi nomi della poesia italiana: Fabiano Alborghetti, Milo De Angelis e Mario Santagostini.
“Corpuscoli di Krause è una raccolta profondamente meditata e rappresenta una grande rottura rispetto al mio percorso. Tutti i temi che tratto seguono il filo narrativo dell’incertezza, dell’identità, della paura costante. Con questo testo ho voluto chiudere definitivamente una fase del mio percorso di poeta per poterne iniziare una nuova” ha spiegato Fabiano Alborghetti, sollecitato da una domanda di Alfredo Panetta.

Milo De Angelis

Il secondo premio è stato quindi assegnato a Milo De Angelis per “Linea intera, linea spezzata”, un’opera pubblicata da Mondadori nella prestigiosa collana Lo Specchio. “Siamo molto felici di avere qui tra noi uno dei più importanti poeti italiani” ha sottolineato Marco Rota con lo sguardo rivolto verso De Angelis e il meraviglioso cagnolino marrone che lo accompagnava.
Il vincitore del primo premio è stato Mario Santagostini con “Il libro della lettera arrivata, e mai partita”.
“Mario ha preso il testimone del dialogo tra vivi e morti. È un filone tematico abbracciato da autori come Pascoli, Montale e Raboni” ha evidenziato Piero Marelli. Riallacciandosi a quanto evidenziato da Alessandra Corbetta, Santagostini ha sottolineato la qualità del lavoro svolto dalla giuria. “Da parte vostra c’è stato un affetto e un’attenzione verso i testi non così usuale. Generalmente dubito che in Italia esistano eccellenti lettori di poesia. Qui invece li ho trovati e vi ringrazio per questo” ha sottolineato il poeta milanese.

Mario Santagostini

La chiusura della cerimonia è stata affidata, prima ancora che all’aperitivo offerto dagli organizzatori, al sindaco di Galbiate, Piergiovanni Montanelli. “Ho provato tanta emozione oggi, credo sia quello di cui l’umanità ha bisogno. Tra le tante cose che sono state dette mi è rimasto nel cuore un verso di Milo De Angelis: ognuno affonda nel mistero di sé stesso”.    
A.Bes.
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