Lecco: emozioni al passaggio della 'sfilata' tricolore lungo le vie. La città saluta gli Alpini, dalla Piccola a piazza Cermenati
C'è chi era alla sua "prima volta", chi invece è un habituè. Per tutti, comunque, il passaggio del lunghissimo corteo di Alpini - un vero e proprio "fiume" tricolore, che in certi istanti sembrava destinato a non finire mai - è stato un tripudio di emozioni, tanto che alcuni non sono riusciti a nascondere gli occhi lucidi, lucidi per la commozione e l'orgoglio di poter assistere di persona a uno di quegli eventi che di certo non capitano tutti i giorni, ma che sempre sono in grado di unire gli italiani come pochi altri facendoli sentire parte di una stessa grande famiglia.
Nonostante il clima poco favorevole, è stata calorosa l'accoglienza che questa mattina la città di Lecco ha riservato agli Alpini del Secondo Raggruppamento che, partendo dall'area della Piccola (CLICCA QUI PER TUTTE LE FOTO), hanno attraversato le vie del centro - presidiate dai volontari del servizio d'ordine - fino ad arrivare in Piazza Cermenati per la "sfilata" davanti alla Tribuna d'Onore in mezzo a due ali di folla.
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"È tutto molto bello, anche più di Rimini! Lì le strade non erano così addobbate, qui è una vera festa", il commento di un paio di donne bresciane che come "postazione" per assistere al corteo hanno scelto via Volta, pronte a salutare i rispettivi mariti come già fatto in tante altre occasioni; anche loro, con cappello, foulard e giubbino verde, erano decisamente "a tema".
"È la prima volta che vengo qui, peccato per il tempo ma gli Alpini portano sempre il sole", le parole del rappresentante di un gruppo di bergamaschi "armati" di telefonino e macchina fotografica per immortalare i momenti più belli della mattinata, e ovviamente il passaggio delle "loro" Penne Nere. "Li seguiamo sempre volentieri, settimana scorsa siamo andati in gita sociale in Val d'Aosta: ci regalano sempre tante soddisfazioni".
Intanto la "marea" di gonfaloni, labari e gagliardetti continuava a scorrere inarrestabile, con le note di bande, fanfare e gruppi musicali a scandire i passi di marcia a favore degli obiettivi delle telecamere "incaricate" di riempire gli archivi dei gruppi di immagini e filmati per raccontare un'altra domenica speciale.
"Sono stato un Alpino anch'io, ho solo dimenticato a casa il cappello" ci ha detto con un sorriso un altro lecchese, fiero di aver portato con sè i figli piccoli per far respirare loro il clima di una giornata davvero speciale per la città. "Abito qui vicino, ero molto curiosa" ha invece aggiunto un'anziana che, pur non avendo legami di parentela con le Penne Nere presenti, non ha voluto perdersi l'evento dell'anno, anzi del biennio visto che Lecco aspettava il Raduno da prima dell'avvento del covid.
Ancora emozioni, poi, al momento della "discesa" verso la Basilica di San Nicolò e il lungolago, dove a far sgranare gli occhi di grandi e piccini sono stati anche i paracadutisti che hanno spiegato la loro "vela" al vento correndo in direzione di Piazza Cermenati, poco prima dell'attesissimo passaggio dei "padroni di casa": i lecchesi infatti, come da rito, sono stati gli ultimi nell'ordine ad arrivare alla "meta" finale, dopo il corteo di tutti i gruppi di Emilia Romagna e Lombardia che ha avuto come "coda" le sezioni di Bergamo, Alto Lario, Como e Milano, prima appunto di quella nostrana.
Presenti anche diverse unità di Protezione Civile con le loro giubbe gialle, oltre a tantissimi sindaci (o loro delegati) in fascia tricolore e ai giovanissimi che hanno partecipato ai campi alpini organizzati su tutto il territorio.
Il passaggio della stecca
I sindaci di Lodi e Lecco
A concludere la mattinata pochi minuti prima di mezzogiorno - dopo l'arrivo delle autorità tra cui il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, la presidente della Provincia Alessandra Hofmann e il Prefetto Sergio Pomponio, insieme al "numero uno" della sezione ANA Marco Magni - il passaggio della stecca alla città di Lodi, scelta per ospitare il prossimo Raduno del Secondo Raggruppamento; a seguire gli onori sulle note dell'Inno Nazionale, orgoglio e vanto degli Alpini e l'arrivederci alla prossima adunata. Lecco, anche lontano da "casa", sarà ancora protagonista.
Benedetta Panzeri - Andrea Marcianò