Lecco: le nostre famose 'due gocce di bel tempo' salutano il Raduno di migliaia di alpini. 'C’è bisogno ancora di noi'

Dopo due anni d'attesa, il momento è arrivato: questa mattina si è finalmente tenuta la grande sfilata, appuntamento cardine della due giorni che ha vestito Lecco del Tricolore.

Come da programma quest'oggi il Raduno del Secondo Raggruppamento degli Alpini ha portato in città migliaia di penne nere provenienti da tutta la Lombardia e da tutta l'Emilia Romagna che hanno dato vita ad un gigantesco “abbraccio” attorno al cuore pulsante della comunità, con tribuna d'onore allestita in piazza Cermenati poco prima del “rompete le righe” decretato in viale Costituzione non prima di aver percorso quella “passerella naturale” che è il nostro lungolago. 8.000 circa – in base alle previsioni – gli alpini “marcianti”. Almeno 20.000 le presenze complessive sulla carta. Ma i conti si faranno ovviamente solo a manifestazione chiusa. Ora è il momento di godersi l'atmosfera dell'adunata.

La giornata si è aperta con gli onori iniziali ai Gonfaloni e al Labaro dell'Associazione Nazionale Alpini. Poi i saluti delle Autorità presso il piazzale Riccardo Cassin alla Piccola.
Ha iniziato Marco Magni, presidente della sezione ANA Lecco che, salutando e ringraziando i presenti, ha ricordato i valori di ubbidienza, semplicità e umiltà che contraddistinguono gli Alpini e chiesto a tutti di “camminare insieme e lavorare sempre per chi ha bisogno perché la gente ci vuole bene. Questa non vuole essere un’autocelebrazione, dobbiamo ripartire a lavorare a fianco di sindaci e istituzioni. C’è bisogno ancora di noi”. 

Pensiero condiviso e ripreso anche dal Prefetto Sergio Pomponio, che ha ricordato come gli Alpini, con la loro forza e coraggio, abbiano caratterizzato la storia del Paese. “Dove si parla di Alpini, si parla di Italia, di passato ma anche di attualità e di futuro. Abbiamo continuo bisogno e necessità della vostra presenza e il mio augurio è di avervi sempre al nostro fianco”.
Alpini come famiglia e appartenenza è stato invece il pensiero condiviso da Antonio Rossi, intervenuto in qualità di rappresentante della Regione Lombardia. “È un onore e un orgoglio portare la penna nera. Non si è Alpini per sé stessi, ma per gli altri”.

I discorsi sono continuati sotto la pioggia battente con il Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, che ha ricordato come i cappelli con le penne nere siano entrati anche nella sua casa e come da quel momento abbia imparato ad apprezzare il loro prezioso universo. “In un Paese in cui le divisioni sono ancora forti e laceranti, è significativo riscoprire in voi il senso dell’unità. È bello ricordare degli Alpini anche il loro spirito goliardico; sapete regalare intervalli preziosi di amicizia e di condivisione del sorriso”. Li definisce angeli, che traducono le parole in azioni mirate e continua “è tanto autentica la vostra storia che è diventata il testimone che le generazioni si continuano a passare”.

Intervenuto anche il Sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che ha ringraziato i presenti per la loro generosità e impegno, umiltà e pazienza, dando loro un caloroso benvenuto e citando i Promessi Sposi. “L’abbraccio vi arriva dalle nostre montagne, le stesse su cui è stata scritta la storia dell’alpinismo lecchese. Il piazzale dove ci troviamo, non a caso, è stato intitolato a Riccardo Cassin, grande alpinista lecchese”. Il primo cittadino ha ricordato anche Don Carlo Gnocchi, il Beato Teresio Olivelli e Ugo Merlini, presidente dell’associazione nazionali alpini negli anni ’60 a cui è intitolato il Rifugio Cazzaniga-Merlini ai Piani di Artavaggio. “A lui dedichiamo la giornata di oggi” ha continuato Mauro Gattinoni, concludendo con una citazione ripresa ancora dai Promessi Sposi.

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Intervenuto anche il Colonnello Autunno che augurando a tutti buon raduno, ha lasciato la parola a Sebastiano Favero, presidente dell’associazione nazionale alpini. “Mi unisco negli auguri, certo che non saranno due gocce d’acqua a farci paura. Festeggiamo i 150 anni del corpo e i 100 anni della sezione di Lecco, orgogliosi dei valori che stiamo continuando a tramandare: dovere, coraggio, solidarietà, famiglia e patria”.

Alle 10, puntuale, si è mosso con ordine il corteo che ha visto il piazzale della Piccola svuotarsi in circa 2 ore. A far da apripista le Unità di Protezione Civile del Secondo Raggruppamento ANA. In coda alle “tute gialle”, tutte le sezioni a cominciare da quelle dell'Emilia con la Bolognese-Romagnola e poi Modena, Reggio Emilia, Parma, Cremona-Mantova, Piacenza, Pavia, Brescia, Vallecamonica, Salò-Monte Suello, Luino, Valtellinese, Varese, Monza, Bergamo, Colico Alto Lario, Como, Milano e Lecco che, in piazza, al termine della sfilata ha passato “stecca” a Lodi, città che ospiterà la prossima edizione del Raduno.

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Clarissa Colasanti - Alice Mandelli
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