Lecco, Brivio sul dietrofront per il nuovo municipio: 'una retromarcia un po’ sghimbescia'

Virginio Brivio
Una “retromarcia un po’ sghimbescia”. Così l’ex sindaco Virginio Brivio definisce la recente decisione del suo successore Mauro Gattinoni di non procedere con nessuna delle opzioni sul tavolo per individuare una nuova sede comunale per la città di Lecco. A stupire Brivio non è tanto l’esito dell’analisi comparativa che ha stabilito in una forbice tra 44 e 52 milioni di euro il costo per l’operazione di riqualificazione della ex Deutsche Bank, visto che la complessità dell’intervento è nota: “sono sorpreso dall’abbandono totale di qualunque progetto vista l’operazione intrapresa che ha messo in gioco altri immobili come il Palazzo Bovara, l’edificio di piazza sassi e quello di via Marco d’Oggiono. Mi sembra - appunto - una  retromarcia un po’ sghimbescia che è stata motivata con nostre scelte di allora che non c’entrano molto, anche perché oggetto della relazione di comparizione non era il nostro progetto, ovvero quello di tenere in piedi via Marco d’Oggiono e riqualificarlo”.

Brivio respinge dunque al mittente le neppure tanto velate “accuse” mosse durante la commissione prima di mercoledì sera dall’assessore Maria Sacchi e dallo stesso Gattinoni che aveva detto che “chi doveva partire per tempo non è partito per tempo e sarebbe stata comunque una sciagura”. “Se i lavori fossero partiti come previsto da cronoprogramma - sottolinea Brivio - all’inizio del prossimo anno sarebbero conclusi metà degli uffici comunali e il secondo lotto sarebbe in via di affidamento, al netto di qualche ritardo dovuto alla pandemia e degli aumenti di prezzo che abbiamo sotto gli occhi. In ogni caso non ci sarebbero stati i problemi che ci sarebbero con un appalto nuovo”.
L’ex primo cittadino non condivide neppure la lettura del segretario del Pd lecchese Alfredo Marelli che durante la conferenza stampa convocata dalla maggioranza all’indomani della commissione, secondo cui  “se Virginio Brivio fosse arrivato adesso avrebbe fatto le stesse scelte”. “Con i se e con i ma non si governa, mi sembra un ragionamento un po’ astruso. Anche perché noi, sia per i tempi sia per i costi, non avevamo mai preso in considerazione di demolire e ricostruire un immobile”.
In effetti le opzioni contemplate dalla relazione realizzata dal Politecnico erano molto impegnative: da un lato tirare giù e ritirare su l’ex Politecnico, dall’altro riqualificare l’immenso edifico in piazza Garibaldi. “Non so come mai questa giunta si sia imbarcata in un’operazione del genere, non ho capito il perché di questa ambizione e neanche perché la sinistra e parte del Pd si siano così esposti - aggiunge Brivio - Forse corrispondeva all’idea di tenere tutto in un’unica sede prestigiosa e funzionale ma si è sottovalutato l’impatto economico che poteva avere”.

Il centrodestra questa mattina ha chiesto le dimissioni di Gattinoni. Il suo precedessore non crede invece che il sindaco debba dimettersi, ma pensa che “debba avere meno pregiudizio su quanto fatto in passato e concretizzare meglio quello che vuole fare visto che ormai sono passati due anni”.
M.V.
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