Lecco: 'Mahsa siamo tutti noi', in tanti al Poli per il popolo iraniano
In tantissimi nel tardo pomeriggio di venerdì hanno sfidato la pioggia e il traffico per partecipare alla mobilitazione organizzata al Politecnico di Lecco da una serie di realtà del territorio (Mir Sada, Renzo e Lucio, Il filo rosso, Il segreto di Penelope, Lezioni al campo, Anpi, Spazio condiviso) per manifestare solidarietà con il popolo iraniano e in particolare le donne. Ad aprire i lavori l’assessore alle Pari opportunità Renata Zuffi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale che ha patrocinato l’evento, che ha chiarito subito come quella di venerdì fosse un’occasione per ascoltare la testimonianza diretta “di coloro che hanno qualcosa da raccontarci”, ricordando che il luogo scelto per questo momento non fosse casuale: “La rivoluzione si fa a partire dalla cultura e dal pensiero”.
Dopo la proiezione di un video realizzato dagli studenti iraniani del Politecnico intitolato “In the name of freedom” nel quale sono state mostrate immagini delle proteste e delle violenze della polizia, testimonianze di attivisti, racconti dalle televisioni del mondo, ma anche musicisti e performance teatrali, è stato di nuovo Hooman Soltani a riprendere la parola: “I governi possono avere ambasciate e contatti con questi assassini? In un mese sono morte 244 persone, di cui 32 bambini, ci sono stati 12mila arresti e 900 scomparsi. Basta tortura, basta censura, siate la nostra voce!”.
Dopo la proiezione di un video realizzato dagli studenti iraniani del Politecnico intitolato “In the name of freedom” nel quale sono state mostrate immagini delle proteste e delle violenze della polizia, testimonianze di attivisti, racconti dalle televisioni del mondo, ma anche musicisti e performance teatrali, è stato di nuovo Hooman Soltani a riprendere la parola: “I governi possono avere ambasciate e contatti con questi assassini? In un mese sono morte 244 persone, di cui 32 bambini, ci sono stati 12mila arresti e 900 scomparsi. Basta tortura, basta censura, siate la nostra voce!”.
M.V.