Calolzio: in tantissimi per l'addio a Giuseppe Figini, 'una vita al servizio degli altri'. Il 'grazie' di sindaco, famigliari e amici

Un uomo "d'altri tempi", generoso e discreto, serio e puntuale, legatissimo al suo territorio per cui si è speso con dedizione fino all'ultimo, nonostante l'avanzare dell'età. È così, con tante parole cariche di riconoscenza e affetto, che nel pomeriggio di oggi famigliari e amici hanno voluto salutare per l'ultima volta Giuseppe Figini, l'84enne di Calolzio venuto a mancare una settimana fa esatta mentre in sella alla sua amata bicicletta stava percorrendo Corso Bergamo a Maggianico, in direzione di Villa Gomes.
La Chiesa arcipresbiterale in centro era letteralmente gremita per la celebrazione delle esequie, con numerose persone che hanno assistito alla cerimonia in piedi o direttamente sul sagrato, a ulteriore riprova della profonda impronta che l'uomo ha saputo lasciare sul territorio con il suo impegno nel commercio (aveva infatti gestito a lungo un'attività specializzata nella vendita di vino), ma soprattutto nel volontariato, con un impegno e un senso civico non facili da trovare.


Nel riquadro Giuseppe Figini

Lo ha sottolineato anche il sindaco Marco Ghezzi, che non ha esitato a parlare di Figini come di "un'istituzione", "un vero ispiratore di iniziative", raccontando come l'anziano fosse abituato a presentarsi nel suo ufficio quasi ogni settimana per segnalazioni, suggerimenti o consigli utili per rendere la città "più bella e accogliente". "Era davvero un uomo d'altri tempi, serio, rispettoso, legato al territorio, che si è speso fino all'ultimo con tanta passione" ha sottolineato il primo cittadino, in fascia tricolore sul primo banco della Chiesa insieme al suo vice Aldo Valsecchi e all'assessore Cristina Valsecchi (presenti anche l'ex senatore Paolo Arrigoni, il "numero uno" della Comunità Montana Carlo Greppi e diversi esponenti di Confcommercio Lecco, oltre ai rappresentanti di numerose associazioni locali a partire dalla Pro Loco). "Tutti noi gli dobbiamo riconoscenza per i tanti anni spesi nel volontariato, tra aiuole da sistemare e panchine da aggiustare. Ai calolziesi, dunque, dico di non dimenticarlo, e ai famigliari di essere orgogliosi di lui".


L'uscita del feretro dalla Chiesa

Punto di riferimento di Giuseppe Figini per il suo impegno a favore della comunità era soprattutto l'associazione ACT (Amici di Calolziocorte Città Turistica) di cui era presidente, che lo ha voluto salutare tramite Tarcisio Mazzoleni: "Eravamo convinti che saresti rimasto con noi ancora per molti anni, invece te ne sei andato in sella alla tua amata bici e hai lasciato un grande vuoto. Siamo grati per il privilegio di averti conosciuto, certamente ci mancheranno le tue discussioni appassionate, il tuo spirito di iniziativa, l'entusiasmo e la voglia di fare. Ciao Giuseppe".
Carico di affetto anche il ricordo della figlia Francesca, la più giovane dopo Matteo, Mario e Grazia, letto sull'altare al termine della cerimonia: "Ci hai sempre guidato e aiutato in silenzio, con il tuo sguardo pieno di amore. Qualsiasi cosa faremo non riusciremo mai a pareggiare il tuo impegno sociale, un attivismo che a volte ci è stato stretto perché ti abbiamo dovuto "dividere" con tanti e sopportare le dinamiche dei numerosi impegni, sbuffando un po' ma allo stesso tempo prendendo esempio e imparando da te. La tua è stata una vita al servizio e alla disponibilità di tutti, con alti ideali civici. A volte hai faticato ad accettare alcune nostre scelte, ma sei sempre stato disposto ad ascoltare, dimostrando di fidarti di noi e di volerci lasciare liberi di volare. Mancherai a tutti, anche ai calolziesi che ti vedevano passeggiare e "sfrecciare" in bici. Mancherà il tuo senso del rispetto, il "buongiorno" che riservavi a chiunque incontrassi, la tua forza e la tua energia. Sarà difficile colmare il vuoto della tua mancanza, ma in realtà sarai sempre con noi. Del resto sei stato tu a insegnarci che questa vita è solo un passaggio verso l'eternità, perciò sappiamo che sei sereno e vivi nella luce".



E ancora, il commosso ricordo di Albert Bagno, noto burattinaio: "Per me eri più di un amico. Eri un'onda di vita ed energia, nonostante fossimo così diversi. Eri un uomo che faceva tanto perché sapeva di doverlo fare, di doversi spendere per chi aveva bisogno. A volte ti arrabbiavi tanto ma sapevi sempre essere presente. Sei nel mio cuore, sono onorato di averti conosciuto, di aver condiviso un po' del tuo impegno e tante lunghe conversazioni". Una gratitudine sincera, la sua, poi emersa anche dal messaggio di un'altra amica commerciante: "Ci sei sempre stato vicino, spronandoci a pensare e a organizzare nuove attività, con tanti consigli e attenzioni. Ti ringraziamo per averci donato il tuo tempo e il tuo aiuto, con una presenza discreta, attenta, puntuale e sicura".
Infine, l'ultimo ricordo è stato quello del Gruppo macrobiotico di Lecco: "Sei stato un amico, un fratello, un compagno, una presenza costante per uno stile di vita che a te e alla tua famiglia stava molto a cuore. Sentiremo la tua mancanza ma resterai sempre con noi, con quel modo garbato e gentile che ti ha reso una persona speciale".



È stato l'arciprete di Calolzio don Giancarlo Scarpellini, invece, ad accompagnare i presenti nella preghiera. "Giuseppe ha cercato di accostarsi allo stile del Concilio Vaticano II, e penso di fargli piacere nel ricordarlo" ha affermato il parroco, sull'altare insieme ad altri sacerdoti del territorio. "In lui si percepiva la volontà di ricercare le quattro proposte allora emerse, a partire dalla celebrazione della bellezza e grandezza della Chiesa intesa come popolo di Dio e tempio dello Spirito Santo. Nella sua figura, seppur in semplicità, ho proprio visto questo riflesso, quello ben rappresentato dall'Equipe Notre-Dame che fa riscoprire la figura del laico cristiano, responsabile anche della crescita della Chiesa. Giuseppe, con il suo stile attento al mondo e alle problematiche di tutti, si è impegnato a lungo nel mondo politico, sociale e commerciale, facendo suoi tanti temi di attualità secondo la strada tracciata dal Concilio".
Una figura, insomma, che la comunità calolziese certamente non dimenticherà. Al termine delle esequie, dopo lunghi applausi, il feretro di Giuseppe Figini è stato accompagnato alla sepoltura.
B.P.
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