Il teleriscaldamento e il 'ravvedimento operoso' di Tentori

Leggo con un certo stupore, misto perlomeno a perplessità, l'intervento dell'ex assessore di Valmadrera  Gianpiero Tentori, che peraltro non conosco personalmente.
Potrebbe far piacere che lui riconosca (oltre alla giusta critica contro la retorica della “giornata storica per l'avvio dei lavori per il Teleriscaldamento”) che il “progetto che è stato presentato non ha nulla di innovativo e si basa su una idea progettuale del secolo scorso”. Addirittura si spinge a definire uno sproloquio “portarlo ad esempio a livello europeo”.
Peccato, pur apprezzando, che questa sua “denuncia”, a quanto mi risulta, non si sia evidenziata pubblicamente e soprattutto mediaticamente quando si decideva definitivamente di approvare e adottare questo progetto.
Perché non si è energicamente opposto - ed esposto - anche sui media come hanno più volte fatto molti altri, tra cui il sottoscritto?
Non si era accorto, come adesso sostiene nel suo intervento pubblico, delle contraddizioni relative alle caratteristiche anche impiantistiche del progetto rispetto a quelle che lui ipotizzava potessero essere “utili per il territorio”?
Ora, che il tutto sta partendo, non sarebbe certamente più “produttivo”concentrare gli sforzi nel pretendere la chiusura la più anticipata possibile del forno inceneritore, cioè prima di quel 2032 attualmente previsto (con qualche dubbio sulla sua reale applicazione)?
Un forno inceneritore le cui emissioni annuali di CO2 rappresentano una delle maggiori fonti provinciali climalteranti ! Emissioni, la cui benefica compensazione equivalente corrisponderebbe alla piantumazione  di milioni di alberi !
Alla faccia della sbandierata esigenza di tempestività d'azione finalizzata al raggiungimento di  tutti gli obiettivi temporali, dichiarati a tutti i livelli, per invertire realmente la critica tendenza ambientale che sta producendo gli sconvolgimenti naturali che sono ormai sotto gli occhi di tutti.
Anche il giusto e condivisibile rallegrarsi da parte di tanti, compresi alcuni componenti di “Ambientalmente”, circa l'economia reale producibile con i nuovi impianti di cui si è dotata Seruso deve poi sapersi coniugare, in tempi ristretti, con altrettanti ed ulteriori sforzi migliorativi, a vari livelli, per ridurre effettivamente a quantità sempre più piccole (quasi a scomparire) la componente residuale del non riutilizzabile/riciclabile.
Quindi occorre continuare tutti a costruttivamente vigilare sia sul fronte inceneritore che sugli altri aspetti di una effettiva “economia circolare”, specie le associazioni e i gruppi della società civile che hanno nel loro DNA specifico la doverosa difesa non solo del Patrimonio Ambientale.
Germano Bosisio
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