Garlate piange mamma e figlia morte nello schianto sulla ss36. La 27enne si stava costruendo un futuro tra fast food e università

Una foto scattata sul luogo dello schianto
È sgomenta la comunità di Garlate. Enorme il dolore per la tragica scomparsa di Aida Sene, 56 anni, e della figlia Maimouna Gueye, quasi 28, vittime del drammatico incidente avvenuto ieri pomeriggio, poco dopo le 17.00, all'interno della galleria Dervio lungo la SS 36: un violentissimo frontale tra la Dacia rossa a bordo della quale stavano viaggiando e l'Audi condotta da un 45enne di Seregno trovatosi improvvisamente dinnanzi l'altra vettura che, inspiegabilmente, procedeva contromano dopo una manovra messa in atto - da quanto appreso fino a  ora  con la ricostruzione al vaglio della Polstrada - per invertire la marcia e tornare verso Bellano, pur lungo la "canna" a due corsie riservata al traffico verso Sondrio.
Una tragedia che ha distrutto un'intera famiglia, conosciuta e perfettamente integrata sul territorio. Il marito e padre delle due donne, originario del Senegal, era infatti giunto in Italia sul finire degli anni '90, e dopo aver trovato lavoro alla Fiocchi Munizioni di Lecco era riuscito a portare con sè anche la moglie: sette i figli nati dalla loro unione. Maimouna era la più grande, poi un ragazzo poco più che adolescente e a seguire tutti i fratellini. Ad occuparsi di loro ogni giorno era proprio Aida, casalinga. La primogenita, invece, dopo aver frequentato le scuole dell'obbligo in paese, lavorava al McDonald's di Garlate e nel frattempo studiava all'università, con l'obiettivo di costruirsi un futuro proprio nel territorio che per lei è sempre stato "casa".
"Erano qui praticamente da sempre, una famiglia ben integrata ma allo stesso tempo ancora "unita" al proprio Paese d'origine" ha commentato il sindaco Giuseppe Conti, che già nella serata di ieri, raggiunto dalla drammatica notizia, aveva voluto esprimere "tutta la solidarietà e partecipazione possibile" ai congiunti delle due vittime assicurando che la comunità è pronta a fare "tutto quanto possibile per stare loro vicini e supportarli in questo terribile momento". "Insieme alla mia vice e assessore ai Servizi sociali stiamo cercando di metterci in contatto con loro anche per capire eventuali necessità sul breve termine, ovviamente nel rispetto delle loro tradizioni" ha aggiunto il primo cittadino.
Ad esprimere vicinanza alla famiglia anche la comunità senegalese rappresentata da Ass Casset, all'interno della quale il padre di Maimouna è sempre stato molto attivo, tanto che una decina di anni fa aveva contribuito a organizzare un incontro con il capo spirituale (marabout) dei musulmani e il Console Generale della Repubblica del Senegal. Al momento le salme di Aida e Maimouna sono composte presso la camera mortuaria dell'Ospedale Manzoni di Lecco.
B.P.
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