Villa San Carlo: le tute rosse dell'ANC 'scortano' nell'ultimo viaggio il loro Claudio Bonacina

Nelle prime file "i suoi" (insieme a un paio di militari), ben riconoscibili con le giubbe rosse e il copricapo blu, i loro inconfondibili colori. Alle loro spalle, sulle panche, una folta schiera di famigliari, amici e semplici conoscenti, uniti nel dolore ma anche nel sentimento di gratitudine per il bene e il sostegno da lui ricevuti. In tanti nel pomeriggio di oggi, mercoledì 19 ottobre, hanno voluto riunirsi nella Chiesa Parrocchiale di Villa San Carlo per dare l'ultimo saluto a Claudio Bonacina, residente nella vicina Olginate ma conosciutissimo soprattutto a Calolzio, dove era vice presidente e "colonna" dell'ANC, l'Associazione Nazionale Carabinieri in congedo.

Claudio Bonacina

72 anni, grande tifoso dell'Atalanta come testimoniato dalla bandiera nerazzurra deposta sulla sua bara, aveva dentro di sè proprio lo "spirito" più autentico dell'Arma, che lo portava a rendersi sempre disponibile per la comunità e per il mondo del volontariato ogniqualvolta c'era bisogno di una mano, sia per prestare assistenza alle varie manifestazioni, sia per svolgere altre attività utili all'intera cittadinanza. Di recente, per esempio, si stava occupando del restauro della stele dell'Arma in memoria del Carabiniere Salvo D'Acquisto, situata in Corso Dante a Calolzio, un intervento che purtroppo non ha potuto vedere concluso a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute, fino al sopraggiungere del decesso nei giorni scorsi.

"La liturgia non parla di pianti nè di lacrime, perchè ciò di cui fa memoria non è la morte, ma la risurrezione" ha esordito durante l'omelia don Paolo Ventura, parroco di Villa San Carlo. "Gesù non ha mai promesso agli amici che non sarebbero morti, ma ha insegnato ad avere più paura di una vita sbagliata, vuota o inutile, che della fine del loro "viaggio". Davanti al Signore non si arriva con i titoli o i ruoli ricoperti sulla terra, ma come figli: siamo tutti uguali, ciò che è di questo mondo si scioglie davanti a Dio. Niente e nessuno può separarci dal suo amore. Quindi non sia turbato il vostro cuore, perchè Gesù ci ha preparato un posto meraviglioso, le cui porte aprono i battenti sulla vita eterna. Anche per Claudio è così oggi: la nostra preghiera è questa, che il nostro amico si possa presentare al Signore come un figlio che torna a casa, per ritrovare quel posto che non può essere stato occupato da nessun altro". "L'invito che rivolgo oggi a voi qui presenti - ha concluso don Paolo - è quello di tenere vivo il suo ricordo nella preghiera quotidiana, dove lo sentirete più vicino che in tante altre attività. Lui, dall'alto, troverà il modo per dirvi che vi vuole bene".

Dopo la lettura della preghiera del Carabiniere, a prendere la parola è stato un volontario dell'ANC, che ha voluto salutare per un'ultima volta il 72enne a nome di tutti i componenti del sodalizio: "Porta il nostro abbraccio a tutti coloro che ci hanno già lasciato. La tua mancanza si farà sentire, in 47 anni ininterrotti di iscrizione per noi sei stato un'istituzione e un esempio, ci hai sempre spronato a raggiungere grandi traguardi. Ora cercheremo di andare avanti, ma tu non abbandonarci. Sappiamo che sarai presente in ogni nostra attività e ci guiderai con i tuoi insegnamenti. Noi, da parte nostra, saremo al fianco dei tuoi famigliari, non li abbandoneremo, memori del nostro motto "Uno per tutto, tutti per uno". Ora ti avvii in questo nuovo cammino, ma certamente ci incontreremo di nuovo lassù e chissà, magari costituiremo anche una nuova associazione insieme. Buon viaggio, Claudio".

Al termine della funzione religiosa, il feretro di Bonacina è stato accompagnato sul sagrato della Chiesa, dove i "suoi" uomini gli hanno reso omaggio con il tricolore; a seguire un'ultima preghiera e il trasferimento alla cremazione.
B.P.
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