Cremeno: laboratorio clandestino per produrre marijuana, ai domiciliari 3 fratelli gemelli

Il materiale sequestrato a Cremeno
Questa volta si sono superati. Se nel 2019 erano stati trovati dagli inquirenti con 4 chili di marijuana, a questo giro il quantitativo complessivo di stupefacente sequestrato da Finanza e Carabinieri è stimato in circa 30 chili, con infiorescenze ancora "fresche" e dunque, di fatto, colte solo di recente e quindi ancora da lavorare.
"L'erba" ha trascinato nuovamente davanti al Giudice i fratelli Paolo, Roberto e Marco Arrigoni Neri, gemelli con casa a Cremeno, due dei quali già comparsi in Aula anche per una vicenda di minore portata, essendo stati accusati di essere gli autori di una serie di danneggiamenti avvenuti in paese nel 2018.
Tradotti dalla Polizia penitenziaria i tre 45enni hanno monopolizzato la mattinata lavorativa del dottor Salvatore Catalano, dinnanzi al quale, assistiti dagli avvocati Renato e Francesco Cogliati, hanno reso, uno dopo l'altro, interrogatorio.
Al termine di un'operazione congiunta condotta da baschi verdi e uomini dell'Arma, gli viene contestata la coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente. Nella ricostruzione delle divise - chiaramente ancora da provare in sede giudiziaria - i tre fratelli avrebbero allestito all'interno di un appartamento un vero e proprio laboratorio clandestino per produrre marijuana, con tanto di lampade, ventilatori e un essiccatoio. Sequestrato altresì materiale ritenuto utilizzabile per il confezionamento della droga. All'attenzione di carabinieri e finanzieri, infine, anche... manuali con informazioni proprio sulla coltivazione di vari tipi di "erba", un elemento questo che riporta al 2019. Anche in quell'occasione, nell'abitazione dei tre a Cremeno, erano state trovate pubblicazioni dello stesso tipo oltre, a un tritafoglie elettrico e un essicatoio ricavato all’interno di un mobile allestito con più lampade alogene. Se allora il Giudice Enrico Manzi, nel convalidare l’arresto, aveva disposto per tutti, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, quest'oggi il collega Salvatore Catalano, finito il giro degli interrogatori, ha disposto per i gemelli la custodia ai domiciliari.
L'operazione rientra in una più ampia attività diretta al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in Valsassina.
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