Lecco: resistenza ed oltraggio in stazione, 33enne a giudizio

Avrebbe dato in escandescenze alla stazione ferroviaria di Lecco, forse per il troppo alcol assunto. E' accaduto la sera di Santo Stefano di due anni fa, nel pieno del secondo lockdown dovuto al Covid. A quel punto K.E.K., 33 anni, avrebbe iniziato a lanciare sassi contro i convogli in transito, per poi sdraiarsi sui binari. Di lì a poco però, era giunto un treno proveniente da Verona, riuscito a non investirlo grazie all'intervento del capostazione, che aveva immediatamente interrotto la circolazione.
Eppure quegli attimi di tensione non erano ancora finiti. L'imputato avrebbe cercato di resistere agli agenti della Polizia ferroviaria e ai colleghi della Squadra Volanti della Questura cittadina, intervenuti per spostarlo dai binari e permettere alla circolazione di riprendere. In quella circostanza fra l'altro una delle ''divise'' era rimasta lievemente ferita.
Della vicenda si è discusso stamani in tribunale a Lecco, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio. Il 33enne di origine libanese, difeso dall’avvocato Francesca Rusconi, è infatti imputato per le ipotesi di reato di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
I testi sono stati chiamati dalla pubblica accusa - in aula rappresentata dal vpo Caterina Scarselli - a riferire la loro versione dei fatti; c'erano in particolare gli agenti, della Polfer e della Squadra Volanti, il capostazione e il macchinista alla guida del treno proveniente da Verona, riuscito a fermarsi in tempo per evitare di investire l’uomo.
Chiusa l'istruttoria dibattimentale, il 29 novembre si passerà a discussione e sentenza.
G.C.
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