Sempre più richieste per installare antenne, 'serve un regolamento e una rete di monitoraggio'

Ogni volta che una richiesta di installazione arriva sulla scrivania di un sindaco, nasce anche un “comitato” per tentare di bloccare l’iter autorizzativo. Lo sanno bene, per esempio, a Galbiate e in tempi ben più recenti a Robbiate come pure a Osnago, come confermato in Aula dal consigliere Felice Rocca recentemente direttamente “investito” della questione.
Quello delle antenne telefoniche è un tema che ciclicamente torna a riproporsi nel lecchese. Un tema che, su sollecitazione della conferenza dei sindaci dell’oggionese, il Gruppo “Provincia territorio bene Comune” ieri sera ha portato a Villa Locatelli. La richiesta è stata introdotta durante lo spazio riservato ai question time dal consigliere Paolo Lanfranchi, dando lettura del testo indirizzato alla Presidente Alessandra Hofmann che, pur essendosi riservata di rispondere compiutamente alla prossima seduta – calendarizzata già per il 7 novembre – ha però già anticipato la volontà dell’Ente di giocare, anche rispetto a una questione così “trasversale” come appunto le antenne, il ruolo di “casa dei comuni”, creando un gruppo di lavoro che possa esaminare la proposta dell'opposizione, trovando poi il modo per concretizzarla.

Di seguito la richiesta integrale:

L'antenna di Villa Vergano a Galbiate
Gentile Presidente,
sempre più spesso pervengono ai Comuni della Provincia richieste di posizionamento di apparati necessari al funzionamento della telefonia mobile (antenne) da parte dei vari operatori che operano nel settore.
Siamo ben consapevoli dell’importanza di fornire alla cittadinanza italiana una infrastruttura efficiente per il corretto ed efficace utilizzo degli apparati radiomobili, ci permettiamo però di sottolineare che l’installazione delle suddette infrastrutture inevitabilmente impatta sulla vita dei cittadini, sia dal punto di vista della loro salute che da quello paesistico.
Gli amministratori si trovano spesso nella difficile situazione di dover permettere un’efficace installazione di stazioni radio base nei centri urbani e nella necessità di dover salvaguardare aree più densamente popolate.
La disposizione statale oggi stabilisce che “i comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato”.
Ci appare quanto mai necessario, nell’ottica della “Provincia – Casa dei Comuni” fornire l’assistenza e la collaborazione per la realizzazione del piano/regolamento, di cui sopra, che guardi i nostri territori, ed i piani industriali degli operatori, in una prospettiva di sistema e l’eventuale progettazione, installazione e messa in funzione di una rete di monitoraggio ambientale con il supporto di ARPA o aziende specializzate, mediante centraline fisse o mobili, che supporti gli amministratori nella gestione di questa difficile partita.
Occorre tener presente che alcuni comuni della provincia hanno già autonomamente provveduto alla predisposizione di regolamenti, che andrebbero tuttavia armonizzati con la normativa vigente al fine di evitare che le Amministrazioni debbano affrontare impugnazioni e dispendiosi ricorsi.
Sicuramente anche gli amministratori che fanno parte dell’attuale maggioranza hanno la consapevolezza dell’importanza del tema.
Per questo motivo auspichiamo un celere interessamento e proposte concrete da parte vostra.

Il Gruppo “Provincia territorio bene Comune”
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