Lecco: targa commemorativa per i 100 anni dello stadio Rigamonti-Ceppi

Ha visto scorrere quattro generazioni, ha ospitato fino a 22.000 spettatori in una sola partita, ha applaudito campioni internazionali e gli "eroi" blucelesti dei tempi d'oro. Testimone per un secolo delle vicende cittadine, non solo agonistiche, il vecchio ma ancora arzillo Rigamonti-Ceppi ha spento oggi cento candeline. Un traguardo importante per uno stadio che è uno dei simboli di Lecco, nonché vivificazione della memoria collettiva. Per perpetuare il ricordo dell'evento inaugurale del 15 ottobre 1922, è stata collocata una targa celebrativa, posizionata in Via Don Pozzi, accanto all'ingresso delle tribune e della Curva Nord.

Carlo Rizza, Antonio Pasinato e l'assessore Emanuele Torri

 

Ha presentato la manifestazione il giornalista Marco Corti che ha così esordito: "Grazie a tutti gli intervenuti. Sarà una cerimonia sobria ma significativa per celebrare i cento anni dello stadio Cantarelli, poi divenuto Rigamonti e infine Rigamonti-Ceppi. Un ringraziamento anche alla Calcio Lecco, all'amministrazione comunale e al Panathlon Lecco. E' trascorso un secolo da quando l'impianto fu inaugurato dalla madrina dell'evento Carla Ceppi, figlia di Eugenio, sorella di Mario e madre di Carlo Rizza, poi diventato presidente. Lo stadio è stato teatro anche di eventi culturali, musicali e pugilistici. Da ricordare che il 14 marzo 1976 proprio qui Sandro Pertini, allora presidente della Camera , conferì alla città di Lecco la medaglia d'argento al valor militare per la Resistenza".

Ha poi preso la parola l'assessore lecchese allo sport Emanuele Torri: " Si tratta di un anniversario importante per tutta la città e fa parte di un percorso cominciato con l'iniziativa "Una mostra da urlo" esposta in Biblioteca. Il prossimo 17 novembre, presso il teatro Invito saranno presenti testimoni che hanno operato in maniera attiva in questo stadio. In più, per conferire ulteriore visibilità all'evento, sono in programma partite amichevoli contro squadre blasonate".
Sono poi intervenuti Carlo Rizza, nipote del presidente Mario Ceppi e a sua volta presidente bluceleste nei periodi 1974/75 e 1979/80 (" la famiglia Ceppi ha legato il suo nome per tanti anni al calcio lecchese e io ho vissuto anche da tifoso", ha detto), Antonio Pasinato, capitano del grande Lecco e poi allenatore, il quale ha ricordato il suo debutto in A allo stadio Rigamonti, Luciano Foschi, attuale tecnico bluceleste, il calciatore Luca Giudici, il presidente del consiglio comunale Roberto Nigriello, il segretario del Panathlon Lecco Francesco Castelletti, Giulio Ceppi che ha esibito una storica maglia bluceleste indossata negli anni venti da suo nonno Giulio, il vicepresidente del Lecco Gino Di Nunno, il quale ha dichiarato: " mio padre è orgoglioso di essere presidente di questa società". Tra i presenti, i consiglieri comunali Corrado Valsecchi e Giacomo Zamperini, il past presidente Panathlon Lecco Alfredo Redaelli. Non sono mancati i tifosi blucelesti, che hanno offerto il loro sostegno.

Sulla targa commemorativa sono incise le seguenti parole: " A ricordo dei primi Cento Anni dello stadio Cantarelli, intitolato negli anni alla memoria di Mario Rigamonti e Mario Ceppi - l'Amministrazione Comunale di Lecco".
L'impianto fu costruito su un'area di proprietà dalla famiglia Ceppi a Castello, non ancora inglobato nella "Grande Lecco". In precedenza i blucelesti si esibivano sul campo Primavera, nell'attuale Via Leonardo da Vinci. La prima partita ufficiale al Cantarelli ( così si chiamava in origine la struttura) si svolse il 17 dicembre 1922: ospite la Pro Victoria Monza, sconfitta dai lecchesi per 2-1 con reti di Aliverti II al 66' e Alvisi I all'85.
Da quei lontani giorni d'autunno il tempo ha tracciato la sua scia e la cronaca si è fatta storia, lasciando in eredità un patrimonio di sentimenti e di autentiche prodezze come le due promozioni in A e la vittoria sull'Inter di Herrera del 12 marzo 1961.

Durante il secolo lo stadio è stato oggetto, di ampliamenti, ristrutturazioni, rifacimenti vari e a drastiche cure dimagranti alle tribune. Nell'estate del 1960, con la serie A, la capienza fu portata a 22.000, adesso è di 4.990. Lo stadio, senza intitolazione per parecchi anni, fu dedicato nel 1949 a Mario Rigamonti, centromediamo del grande Torino e del Lecco e cointestato nel 1993 al presidentissimo Mario Ceppi (scomparso nel 1983) il cui mecenatismo consentì agli aquilotti di raggiungere l'apogeo, passando nell'arco undici stagioni dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Ora il presente è ben diverso ma la passione di tanti lecchesi resta intatta verso un club e uno stadio che hanno scritto pagine indelebili di vita cittadina.
R.F.
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