Teleriscaldamento: non rinnego il progetto, ma parlare di innovazione nasconde la realtà dei fatti

Giampietro Tentori
Definire giornata storica l'avvio dei lavori per il Teleriscaldamento di Valmadrera, Malgrate e Lecco mi sembra sinceramente un'affermazione che non sa guardare alla storia. Pensare che questo progetto sia da portare ad esempio a livello europeo è addirittura uno sproloquio.
Premesso che nella mia esperienza quindicinale di Assessore a Valmadrera ho sempre sostenuto che una rete di Teleriscaldamento poteva essere utile al territorio, il progetto che è stato presentato non ha nulla di innovativo e si basa su una idea progettuale del secolo scorso.
Nell'articolo apparso su questa testata giornalistica si fa confusione tra solare termico e fotovoltaico. Ma questa confusione maschera una realtà progettuale che si basa su una tecnologia ad alta temperatura che difficimente è interfacciabile con fonti rinnovabili come, appunto il fotovoltaico, la geotermia o le pompe calore, alimentate preferibilmente da fotovoltaico. Le Comunità Energetiche, sempre citate nello stesso articolo, sono altra cosa. Per favore non citiamole a sproposito per mascherare l'incapacità di questo progetto di guardare al futuro. Futuro che dovrà essere fuori dal fossile.
Qui va poi rimarcata la debolezza del calcolo della decarbonizzazione che secondo i progettisti questo progetto porterebbe con sè. Di cosa stiamo parlando? Di un progetto che prevede come fonte alternativa il Biometano. Ammesso che la nuova società che gestisce il Teleriscaldamento riesca ad accapparrarsi il quantitativo di biometano necessario per alimentare la rete una volta dismesso l'inceneritore, alla centrale termica arriverà comunque metano. Va benissimo recuperare i cascami termici con cui alimentare in parte la rete, ma se veramente si voleva realizzare un progetto innovativo, da portare come esempio in Europa, allora bisognava guardare al Teleriscaldamento di Malmö e non a quello di Brescia.
Questa rete andrà ad alimentare fabbricati con classi energetiche scadenti. Fabbricati dove sarebbe invece auspicabile intervenire per riqualificarli energeticamente. Questo progetto è una sconfitta per l'idea della riconversione ecologica. Temo che invece abbia prevalso l'idea di vincolare qualche migliaio di cittadini a un monopolio energetico da cui difficlmente domani potranno staccarsi. Altro che Comunità Energetiche, quelle serie sono altra cosa.
Giampietro Tentori
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