Lecco: in tre quartieri lanciato The factory, nuovo progetto nel cuore della 'città fabbrica'

Gabriele Marinoni
Le studentesse del corso per parrucchiera che vanno a tagliare i capelli a domicilio agli anziani; i giovani che si prendono cura degli spazi comuni del quartiere; alunni di scuole diverse che mettono insieme le proprie competenze per far riscoprire i luoghi dimenticati della città. Sono alcune delle azioni messe in campo da “The factory”, un progetto nato qualche mese fa su impulso dell’Ambito di Lecco, grazie al finanziamento di 100mila euro della Fondazione comunitaria del Lecchese e del Comune, che agirà per due anni nei rioni di Germanedo, Caleotto e Belledo.
Il nome già lascia intuire l’idea di fondo: partire dalla marcata tradizione produttiva e industriale dei tre quartieri per dare risposte a bisogni nuovi, accentuati anche dal periodo di pandemia - in particolare la solitudine che affligge le persone più anziane e il forte disagio che stanno manifestando i giovani - mettendo attorno ad un tavolo i soggetti che quel territorio lo vivono. Si tratta infatti di tre quartieri dove è forte la presenza di insediamenti industriali, che negli anni è stata seguita dalla nascita di case popolari e centri di formazione connessi alla vocazione del territorio, per questo il primo passo del nuovo progetto è stato quello di creare un luogo di confronto tra scuole (gli istituti Badoni, Fiocchi e Parini), Centri di formazione professionale (quello di Consolida, quello dell’Enaip e due della Clerici che ha rilevato qualche anno fa l’Espe), i sindacati, le sigle datoriali e le associazioni per dare vita a quella che l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni ha definito “una piattaforma di percorsi di inclusione, benessere e formazione per i cittadini, che vada a valorizzare e arricchire i processi comunitari fondamentali”.

“In questi quartieri così caratterizzati come ‘città fabbrica’ spesso mancano le caratteristiche di incontro più tipiche del centro o di altre zone della città. Qui la forte presenza produttiva rende la vivibilità del quartiere intrecciata ai ritmi produttivi e a quelli dei fiumi di studenti che li attraversano - ha spiegato durante i lavori della commissione II di mercoledì sera Gabriele Marinoni, direttore del Cfp di Consolida - Da questo contesto è nata l’idea di costruire un progetto di sviluppo di comunità improntato su questa tipicità”.
Tre i target individuati - la comunità con i suoi luoghi, le sei scuole e le aziende - con l’obiettivo di farli dialogare tra loro. Un primo canale, che ha preso vita già durante l’estate, è stato quello della cura dei luoghi: con i giovani delle scuole che insieme agli abitanti del quartiere hanno svolto un lavoro di pulizia e manutenzione dei parchi e con la call to action che nei mesi scorsi ha invitato i residenti a indicare un “luogo del cuore” all’interno del quartiere da curare e valorizzare. Un secondo importante canale è quello che porta gli studenti ad avvicinarsi al mondo del lavoro: il progetto prevede di svolgere delle rilevazioni sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte dai ragazzi con l’obiettivo si capire aspettative e difficoltà, per poi fare lo stesso con le aziende ospitanti, fornendo anche degli strumenti di analisi agli insegnanti referenti di queste attività. Per offrire ai giovani ulteriori spazi che limitino la dispersione scolastica verranno proposti dei laboratori extra-scolastici, mentre verrà coinvolta l’Agenzia Mestieri nella strutturazione di percorsi più leggeri dei classici tirocini pensati per i ragazzi che non studiano e non lavoro, con lo scopo di avvicinarli gradualmente al lavoro.

Tantissime le osservazioni e gli spunti portati durante la discussione dai commissari presenti. Paolo Galli di Ambientalmente ha sottolineato l’importanza di proporre azioni concrete attorno alle quali le persone possano aggregarsi; Giacomo Zamperini (Fd’I) ha suggerito di coinvolgere le realtà artigiane del territorio, come l’Associazione Barche In Legno di Pescarenico, per far riscoprire ai giovani i lavori “di una volta"; Matteo Ripamonti (Fattore Lecco) ha messo l’attenzione sulla necessità di dare continuità all’iniziativa mentre Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) sulle modalità di coinvolgimento di questi giovani. La dem Clara Fusi ha ricordato l’esplosione dell’abbandono scolastico in seguito al Covid, sottolineando come questo progetto possa rappresentare una risposta, mentre Lorenzo Vassena (Con la sinistra cambia Lecco) ha posto l’accento sul valore preventivo.
M.V.
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