Bettega: vietato dare le briciole alle anatre, basta!
I cittadini lecchesi vorrebbero vedere l’amministrazione impegnata su questioni primarie quali la sicurezza, la viabilità, il problemi dell’energia e non dedita a temi che sono all’ultimo posto della classifica quali l’alimentazione della fauna. Ma il sindaco Gattinoni invece ci delizia con una bella ordinanza di divieto di somministrazione di cibo a tutte le specie di animali selvatici e randagi sul territorio comunale.
La bellezza della riva del lago e del fiume Adda non è certo smorzata dalle anatre, dai cigni, dalle folaghe, dalle gallinelle d’acqua e dagli altri uccelli che nel corso degli anni hanno trovato un habitat favorevole. Il pane secco frantumato e destinato a questi animali è un gesto che non andrebbe represso, anzi è un nobile retaggio dell’educazione dei nostri nonni che insegnavano a non buttare via mai il pane. Un insegnamento profondo: rispetto per il cibo, per il lavoro, per chi soffre la fame. Da lì la buona abitudine di conservare il pane secco per gli animali.
Oltretutto in pieno autunno e con l’inverno alle porte questa negazione è una cattiveria e origina una inutile carestia a questi animali abituati a trovare cibo sulle rive: con la bella stagione saprebbero arrangiarsi mentre nei mesi invernali è molto più difficile.
Non ho mai sentito che a Lecco ci sia un problema di cani randagi e qualora ve ne fosse qualcuno quanto è etico non sfamarlo? Alla faccia di tutte le belle parole sul rispetto degli animali!
Nel 2020 ci siamo adeguati con responsabilità al divieto di uscire, di passeggiare con il cane oltre 200 metri da casa, di imboccare uno dei tanti sentieri sulle nostre montagne, di andare da Lecco a Malgrate perché era proibito lasciare il comune di residenza e così via.
Ora, dopo oltre due anni di divieti, per la pandemia, per l’inquinamento, per la siccità, ecco il divieto di andare in riva al fiume a dare un po’ di briciole alle anatre. Mi sembra troppo. Basta !!
La bellezza della riva del lago e del fiume Adda non è certo smorzata dalle anatre, dai cigni, dalle folaghe, dalle gallinelle d’acqua e dagli altri uccelli che nel corso degli anni hanno trovato un habitat favorevole. Il pane secco frantumato e destinato a questi animali è un gesto che non andrebbe represso, anzi è un nobile retaggio dell’educazione dei nostri nonni che insegnavano a non buttare via mai il pane. Un insegnamento profondo: rispetto per il cibo, per il lavoro, per chi soffre la fame. Da lì la buona abitudine di conservare il pane secco per gli animali.
Oltretutto in pieno autunno e con l’inverno alle porte questa negazione è una cattiveria e origina una inutile carestia a questi animali abituati a trovare cibo sulle rive: con la bella stagione saprebbero arrangiarsi mentre nei mesi invernali è molto più difficile.
Non ho mai sentito che a Lecco ci sia un problema di cani randagi e qualora ve ne fosse qualcuno quanto è etico non sfamarlo? Alla faccia di tutte le belle parole sul rispetto degli animali!
Nel 2020 ci siamo adeguati con responsabilità al divieto di uscire, di passeggiare con il cane oltre 200 metri da casa, di imboccare uno dei tanti sentieri sulle nostre montagne, di andare da Lecco a Malgrate perché era proibito lasciare il comune di residenza e così via.
Ora, dopo oltre due anni di divieti, per la pandemia, per l’inquinamento, per la siccità, ecco il divieto di andare in riva al fiume a dare un po’ di briciole alle anatre. Mi sembra troppo. Basta !!
Cinzia Bettega
Capogruppo consiliare comune di Lecco
Lega Lombarda per Salvini premier
Capogruppo consiliare comune di Lecco
Lega Lombarda per Salvini premier