'Armato per difesa personale'. Baby Gang dal GIP per la rapina con sparatoria a Milano

Baby Gang in un frame estratto da
uno dei video girati a Lecco
Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma - assistito dall'avvocato Niccolò Vecchioni, comune ad altri indagati - ha comunque optato per rilasciare una serie di dichiarazioni: Zaccaria Mouhib, più noto come Baby Gang, questo pomeriggio è comparso al cospetto del GIP del Tribunale di Milano Guido Salvini, firmatario dell'ordinanza di custodia cautelare che venerdì gli ha spalancato - nuovamente - le porte del carcere, dopo essere stato prelevato dalla comunità di don Claudio Burgio presso cui era collocato. 21 anni, nato a Lecco - dove ha ambientato anche alcuni dei video delle sue canzoni - è finito nuovamente nei guai con il "collega" Simba La Rue ed altri nove ragazzi (due minorenni, in buona parte residenti nella nostra provincia, alcuni già coinvolti anche nell'indagine sulla faida con la crew Baby Touché) per una rissa, con rapina e "sparatoria", scoppiata nel luglio scorso in zona Corso Como a Milano.
Come altri indagati, già sentiti dal dr. Salvini, anche Baby Gang ha di fatto confermato di aver preso parte dalla zuffa - del resto c'è un video che riprende l'intera scena - riconducendo però alle due presunte vittime - due senegalesi, poi finiti in ospedale in quanto attinti da colpi di pistola alle gambe - l'origine dell'accaduto. Sarebbero stati infatti minacciosi, avrebbero tentato di rubargli le collane che indossava e avrebbero "fatto fuoco" con una pistola a salve.
Ed ancora, Zaccaria Mouhib, avrebbe ammesso di girare armato, ma solo per difesa personale, indicando però nella scacciacani strappata ai senegalesi l'arma che, nel filmato, punta contro una guardia giurata. Del resto, sarebbero stati gli stessi inquirenti, coordinati dalla pm Francesca Crupi, a indicare il garlatese Faye Ndiaga come colui il quale avrebbe concretamente sparato all'indirizzo dei due giovanotti poi trovati sanguinanti all'arrivo delle forze dell'ordine. In mattinata, la stessa linea era stata tenuta da Mounir Chakib detto Malippa, il 24enne marocchino con casa a Calolzio, manager anche di Simba La Rue, già escusso sabato.
Domani gli ultimi quattro interrogatori.
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