Colico: stampo sulla gamba di un operaio, chiesta la condanna del titolare

Lesioni personali colpose aggravate: è l'accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Lecco ad un 45enne lecchese, titolare di un'officina a Colico. L'uomo, in veste di responsabile della sicurezza sul luogo di lavoro, è chiamato a rispondere per sua presunta negligenza, imprudenza ed imperizia di un infortunio avvenuto sul lavoro ad uno dei suoi dipendenti.
In particolare si contesta al datore di lavoro (finito al banco degli imputati al cospetto del giudice monocratico Giulia Barazzetta) di non aver curato la manutenzione della pavimentazione della propria azienda, che avrebbe presentato delle fessurazioni.
Sarebbe stato proprio il fondo irregolare a gennaio 2020 – questa la tesi promossa dalla procura lecchese – a far traballare il carrello in quel momento movimentato dalla persona offesa. Il “sussulto” avrebbe quindi provocato la caduta di uno stampo di metallo da 350 kg sulla gamba del malcapitato, causandone la frattura esposta ed una prognosi di 40 giorni, con un complessivo periodo di inabilità ed assenza sul posto di lavoro di 200 giorni.
Conclusasi la fase istruttoria il Vpo Mattia Mascaro ha ritenuto provata la penale responsabilità dell'odierno imputato e ne ha chiesto la condanna ad una pena pecuniaria di 1.000 euro.
Al contrario, nella sua arringa difensiva l'avvocato Stefano Pelizzari ha richiamato le testimonianze rese in aula, che hanno descritto la persona offesa come un operaio “esperto e formato”, il cui unico errore (secondo la teoria del legale) sarebbe stato quello di trainare il carrello invece di spingerlo, causando così la caduta dello stampo ed il conseguente infortunio. Inoltre il consulente tecnico chiamato dalla difesa ad esprimersi in merito alla dinamica dell'incidente avrebbe escluso che un eventuale buco nella pavimentazione dello stabilimento di Colico avrebbe potuto da solo causare la caduta del blocco di metallo dal carrello. L'imputato per il legale va quindi assolto perché il fatto non sussiste.
Eventuali repliche e sentenza sono state fissate all'udienza del 20 dicembre.
F.F.
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