Pescate: aggressione con la maschera di Joker, a processo
“Ho visto che il signore ha tirato un calcio alla portiera, che è sbattuta addosso alla signora”. E' il racconto reso oggi in aula dal testimone oculare della presunta aggressione subita da una donna ad ottobre 2019 di fronte al Red Cafè a Pescate.
Secondo al quadro accusatorio a far scattare l'odierno imputato (un infermiere di 47 anni, ora a giudizio con l'accusa di lesioni personali e danneggiamento) sarebbe stata una lite per un parcheggio.
Quest'oggi davanti al giudice Giulia Barazzetta hanno sfilato i testimoni citati dalla pubblica accusa, rappresentata in aula dal vice procuratore onorario Mattia Mascaro.
Dopo l'audizione della polizia giudiziaria che ha descritto l'attività investigativa conseguita alla denuncia della donna, è stato sentito un passante che la sera dell'episodio sarebbe intervenuto con l'intento di placare gli animi: “Io ero in macchina, parcheggiato fuori dal bar e ricordo un gran caos” ha raccontato, riconoscendo poi seduto al banco degli imputati accanto al suo difensore (l'avvocato Stefano Pelizzari del foro di Lecco) l'uomo, quel 26 ottobre di tre anni fa “completamente truccato da Joker in occasione della serata a tema Halloween”. “Era molto arrabbiato con la signora”.
“Era in piedi tra la portiera e la macchina e lamentava un forte dolore al petto” ha quindi proseguito riferendosi alla signora “aggredita”, anch'ella presente in udienza in qualità di parte civile, rappresentata dall'avvocato Marcello Perillo.
Infine è stato escusso un giovane che avrebbe assistito al momento in cui la persona offesa sarebbe stata colpita: “stavo attraversando la strada e sentivo il signore che urlava, ma non capivo cosa stava succedendo, poi mi sono girato ed ho visto la scena”.
È invece stato impossibile sentire l'ultimo testimone a carico previsto per oggi: l'avvocato Pelizzari ha infatti rilevato che quest'ultimo sarebbe tutt'ora indagato per minaccia nei confronti del proprio assistito. Si dovrà quindi attendere al prossimo 13 febbraio per la conclusione della fase istruttoria ed eventualmente valutare l'audizione del teste alla presenza di un difensore ai sensi dell'articolo 210 del codice di procedura penale.
Secondo al quadro accusatorio a far scattare l'odierno imputato (un infermiere di 47 anni, ora a giudizio con l'accusa di lesioni personali e danneggiamento) sarebbe stata una lite per un parcheggio.
Quest'oggi davanti al giudice Giulia Barazzetta hanno sfilato i testimoni citati dalla pubblica accusa, rappresentata in aula dal vice procuratore onorario Mattia Mascaro.
Dopo l'audizione della polizia giudiziaria che ha descritto l'attività investigativa conseguita alla denuncia della donna, è stato sentito un passante che la sera dell'episodio sarebbe intervenuto con l'intento di placare gli animi: “Io ero in macchina, parcheggiato fuori dal bar e ricordo un gran caos” ha raccontato, riconoscendo poi seduto al banco degli imputati accanto al suo difensore (l'avvocato Stefano Pelizzari del foro di Lecco) l'uomo, quel 26 ottobre di tre anni fa “completamente truccato da Joker in occasione della serata a tema Halloween”. “Era molto arrabbiato con la signora”.
“Era in piedi tra la portiera e la macchina e lamentava un forte dolore al petto” ha quindi proseguito riferendosi alla signora “aggredita”, anch'ella presente in udienza in qualità di parte civile, rappresentata dall'avvocato Marcello Perillo.
Infine è stato escusso un giovane che avrebbe assistito al momento in cui la persona offesa sarebbe stata colpita: “stavo attraversando la strada e sentivo il signore che urlava, ma non capivo cosa stava succedendo, poi mi sono girato ed ho visto la scena”.
È invece stato impossibile sentire l'ultimo testimone a carico previsto per oggi: l'avvocato Pelizzari ha infatti rilevato che quest'ultimo sarebbe tutt'ora indagato per minaccia nei confronti del proprio assistito. Si dovrà quindi attendere al prossimo 13 febbraio per la conclusione della fase istruttoria ed eventualmente valutare l'audizione del teste alla presenza di un difensore ai sensi dell'articolo 210 del codice di procedura penale.
F.F.