Parlamentari in Provincia (ma manca anche la 'deputata di Lecco'). Bollette, elezione diretta e viabilità i temi al centro del confronto

Si è tenuto questa mattina a Villa Locatelli l’incontro tra l’amministrazione provinciale, i parlamentari lecchesi e gli eletti nel territorio di cui fa parte la provincia. Ne erano stati invitati 18 ma si sono presentati solo in 7: Tino Magni, Giulio Centemero (finito in prima battuta erroneamente in Municipio), Stefano Benigni, Chiara Braga, Eugenio Zoffili, Alessandro Alfieri e Maria Cristina Cantù. Collegato da remoto, poi, Devis Dori.
Tra gli assenti spiccavano in particolare i nomi dei due eletti nei collegi uninominali di Camera e Senato, ovvero Licia Ronzulli e Maurizio Lupi. Entrambi, così come del resto i tre parlamentari di Fratelli d’Italia (Sara Kelany, Umberto Maerna e Alessio Butti), anch’essi non pervenuti, sono coinvolti nelle frenetiche trattative tese alla formazione del nuovo governo. Non si è presentata neanche Michela Vittoria Brambilla, calolziese, eletta con Forza Italia in Sicilia, autoproclamatasi “parlamentare di Lecco” l’indomani dello spoglio. All’appello mancavano infine Alberto Barachini di Forza Italia, Mauro Del Barba e Giusy Versace del terzo polo e Bruno Marton dei Cinque Stelle.

I parlamentari intervenuti con la presidente Hofmann e gli altri consiglieri provinciali presenti

“Ci hanno risposto tutti, chi non è potuto venire aveva degli oggettivi impedimenti. Qualcuno ci ha dato la disponibilità ad incontrarci personalmente in seguito. Mi è piaciuto molto anche il confronto perché è stato concreto e molto aperto. Abbiamo raccontato cosa è la nostra Provincia” ha sottolineato con soddisfazione la presidente Alessandra Hofmann. Innanzitutto, si è parlato dell’impatto che la crisi energetica ha avuto sul bilancio dell’amministrazione. “Le nostre entrate sono diminuite del 23%. È fondamentale dare alle province la possibilità di esercitare le proprie funzioni sulla base di fonti finanziamento certe. A volte dobbiamo fare degli interventi, per esempio per la manutenzione delle scuole superiori o delle strade provinciali, e non abbiamo le capacità finanziarie per farlo. Poi credo che sia necessario riformare il TUEL per associare il mandato del presidente a quello dei consiglieri provinciale e ripristinare la giunta provinciale” ha spiegato Hofmann.
Si è poi discusso di infrastrutture, in particolare del “quarto ponte” e della Lecco – Bergamo. “Per quanto riguarda la variante alla ss639, grazie al commissariamento ora riusciremo a concretizzare l'intervento a Vercurago. Sia il primo e il secondo lotto, però, non saranno funzionali al nostro territorio se non verrà finanziato e realizzato anche il terzo lotto. I parlamentari ci hanno assicurato che questa sarà una delle priorità che porteranno all’attenzione del governo” ha proseguito la presidente della Provincia. “Il quarto ponte è un’opera di ANAS il cui finanziamento è stato approvato in una conferenza di servizi dove c’erano tutti. C’è l’impegno da parte di tutti gli enti coinvolti ad affrontare il tema dell’uscita da Lecco ma non in questo momento”. Questi gli elementi sul tavolo, in attesa che il governo si costituisca ed entri in carica.
I parlamentari con cui è stato possibile parlare hanno manifestato la medesima soddisfazione della presidente Hofmann.“Ringrazio l’amministrazione provinciale per questo momento importante che è stato organizzato. Ci siamo ripromessi di tornare per ripetere questo tipo di incontri. Porterò a Roma quelle necessità in termini infrastrutturali che ci ha elencato la presidente Hoffman” ha dichiarato Eugenio Zoffili, deputato eletto con la Lega.
 “Abbiamo voluto essere presenti per dare pieno sostegno e supporto alle istanze di un territorio come la provincia di Lecco. Vogliamo impegnarci in prima persona sulle questioni infrastrutturali, non solo la Lecco - Bergamo ma anche il ponte di Paderno” ha aggiunto l'orobico Stefano Benigni, deputato di Forza Italia.
“Si è parlato del ripristino dell’elezione diretta dei consiglieri e del presidente della Provincia, un tema su cui noi avevamo già posto l’attenzione. Sulle infrastrutture credo che il problema sia scegliere a quali dare la precedenza. Nel corso della riunione ho sottolineato che è necessario trovare i fondi per fare il quarto ponte anche in uscita. Al di là delle differenze di opinioni, ho registrato un clima di collaborazione” ha concluso Tino Magni, barzaghese eletto con l’alleanza Verdi – Sinistra a Milano.
A.Bes.
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