A quattro anni dall'ultima edizione 'Premana rivive l'antico' torna a dare il benvenuto... nella prima metà del Novecento

E' successo di nuovo: un intero paese ha fatto un tuffo indietro nel tempo, facendo riaffiorare quelle tradizioni popolari che anche giovani e giovanissimi si impegnano a preservare, senza volerle dunque relegare ai ricordi, sempre più lontani, di chi ha qualche primavera in più sulle spalle.

Oggi e domani, per l'undicesima volta, a quattro anni di distanza dall'ultima edizione, "Premana rivive l'antico" torna a proiettare il borgo dell'Alta Valle in una dimensione di ritmi lenti, in una quotidianità fatta di lavoro - tanto lavoro - e vita comunitaria, con i bambini a saltare la corda nei prati, le donne indaffarate a lavare i panni al lavatoio e la polenta a rigirar nel paiolo, con il profumo del vino a mischiarsi con quello delle salsicce al fuoco ed i canti, vera peculiarità del paese, a far da sottofondo ad ogni momento.

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Quello che si riceve a "Premana rivive l'antico" è un caldo “bentornati”, dunque, alla prima metà del Novecento, con oltre 500 figuranti ad animare un "presepe nostrano", dove nulla è lasciato al caso, dai costumi agli oggetti, rigorosamente d'epoca, riproponendo gesti ormai desueti, spiegati - con disponibilità e sincera voglia di far conoscere - ai tanti, tantissimi visitatori.

Il Prefetto Sergio Pomponio in visita con il sindaco Elide Codega (con l'abito tradizionale) e il t.colonnello Carmelo Albanese

Alle 8.30 di questa mattina l'inaugurazione, alla presenza delle autorità (la manifestazione è finanziata e patrocinata da Regione nonché sostenuta oltre che dall'amministrazione locale da quelle di Pagnona, Casargo, Crandola Valsassina, Margno, Taceno, Bellano e Parlasco con Provincia di Lecco, Comunità montana, Camera di Commercio e Montagne Lago di Como).

Poi l'apertura dei cancelli con il flusso di arrivi - grazie al sistema di navette dai comuni vicini - ininterrotto ma ordinato. Agli spettatori - molti ma molti, lo ribadiamo - è richiesta "pazienza", per avanzare lungo i 2.5 chilometri del percorso predisposto dagli organizzatori, senza correre, senza la frenesia di tutti i giorni, entrando - una volta oltrepassata tutta l'area del bosco e del pascolo con i suoi diversi personaggi - in ambienti piccoli, famigliari, dove si incontra chi prepara insaccati, chi carda la lana, chi cuce abiti su misura, chi trincia la paglia, chi realizza sci, chi forgia il ferro, chi "prova" campanacci e - insieme a decine di altre attività - ovviamente chi assembla le forbici, perché Premana senza le sue forbici non sarebbe Premana.

Non manca, nemmeno, la riproposizione dei momenti di festa. Ma è la stessa "Premana rivive l'antico" una festa. Con 150 ulteriori persone "in servizio", per rendere la due giorni davvero tale. Il tutto coinvolgendo le associazioni del paese, con il coordinamento della "nuova" (giovane) Pro Loco, alla sua "prima" ma  forte dell'esperienza maturata nelle dieci precedenti edizioni e di una gran voglia di fare, bene.
A.M.
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