Colico: la passeggiata del Parco Cariboni intitolata a Francesco Pischedda a cinque anni dalla morte

Sono passati cinque anni dalla morte di Francesco Pischedda, l'Agente scelto della Polizia di Stato che nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2017 precipitò da un cavalcavia della superstrada 36 dopo un inseguimento di un fuggitivo che non si era fermato all'alt impostogli dai militari.
Una caduta che gli aveva causato ferite gravissime; le condizione del 28enne - in servizio presso la Polstrada di Bellano - erano apparse fin da subito disperate ed il decesso sopraggiunto dopo poche ore.

Il momento della scopertura della targa

Quest'oggi la passeggiata del parco Paride Cariboni a Colico è stata dedicata alla memoria dell'agente che sacrificò la vita per proteggere e garantire la sicurezza.
ll dirigente dell'ufficio personale e tecnico logistico provinciale dottoressa Marta Casati ha introdotto il programma dell'inaugurazione ricordando la serata in cui l'agente perse la vita. ''A distanza di cinque anni il ricordo di Francesco è ancora vivo come chiaro esempio di altissimo senso del dovere, coraggio e spirito di sacrificio al servizio della collettività" ha detto, passando poi la parola al sindaco di Colico Monica Gilardi che dopo i ringraziamenti a tutte le autorità civili e militari intervenute, ai familiari dell'agente Pischedda e alle scolaresche ha spiegato la scelta del luogo per ricordare il 28enne.

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''Un luogo che da poco più di un anno è stato strappato al degrado e riqualificato, immerso nel verde e lambito dalle acque del nostro lago, divenuto ben presto punto di riferimento per la cittadinanza e luogo di incontro, di socialità e per la crescita culturale di tutto il paese. Il nostro auspicio - ha aggiunto la prima cittadina - è che chiunque passando da qui e incrociando con lo sguardo la targa che sarà svelata oggi, si interroghi su chi è Francesco e cosa rappresenta. Volontà, determinazione, professionalità, senso del dovere del sacrificio e tanta passione di fare''.
A seguire ha preso la parola il questore di Lecco Ottavio Aragona che ha ribadito l'importanza di questa intitolazione: ''ricordare i caduti della polizia di stato per noi è sempre molto importante. Ricordiamo il loro lavoro e il loro sacrificio'' il messaggio che ha voluto trasmettere ai tanti bambini e giovani presenti.

Diana Mirabella, mamma di Pischedda ha avuto parole di ringraziamento per aver tenuto vivo il ricordo del figlio in questi anni un grazie speciale ai bambini che sono intervenuti e rivolgendosi loro e ammirando i cartelloni con frasi che riportano alla legalità ha detto: ''continuate così perché se tanti sono morti, sono morti per qualcosa, la legalità è tutto''.
Nel suo intervento, il capo della Polizia Giannini ha ringraziato il sindaco di Colico per aver voluto dedicare questo luogo significativo della città alla memoria di Francesco ed ha sottolineato come "questa sensibilità della cittadinanza e dell'Amministrazione comunale nel voler intitolare a Francesco un luogo e ricordare un uomo, significa continuare a farlo vivere per tutti, dare la possibilità, a chiunque passi qui, di avere un momento di pensiero, di riflessione". Il prefetto Giannini ha poi preseguito evidenziando l'importanza di ricordare i nostri caduti "noi abbiamo degli esempi e sono proprio tutti coloro che hanno fatto il loro dovere fino all'ultimo, che hanno sacrificato tutto, e ai quali ci ispiriamo nei momenti di difficoltà".
Rivolgendosi ai tanti bambini presenti, il direttore generale della Pubblica sicurezza ha indirizzato loro un messaggio "quando avete bisogno di qualcosa, quando vi preoccupate per qualcosa, quando magari per un attimo giocando non vedere vicino mamma e papà, pensate a Francesco e se vedete una persona con la divisa, avvicinatevi a queste persone perché sono persone che vi stanno vicine e possono darvi una mano".
Nel concludere il suo intervento il capo della Polizia Giannini ha ringraziato i genitori di Francesco Pischedda dicendo loro "quando i nostri ragazzi entrano nella Polizia di Stato affrontano dei percorsi difficili, pericolosi anche di sacrificio. Spesso vanno lontano da casa. In quel momento entrano a far parte anche di un'altra famiglia che accompagna loro e le loro famiglie per tutta la vita. Per questo noi ci stringiamo veramente a voi e vogliamo dirvi che per qualunque cosa noi ci siamo".

La benedizione della targa è stata affidata al vicario episcopale don Andrea Salandi della diocesi di Como e al cappellano don Andrea Lotterio.
Il corpo musicale di Villatico ha suonato alcune marce e il termine della cerimonia affidato agli alunni della scuola dell'Infanzia di Villatico e Curcio, dell'Istituto Marco Polo e dell'Istituto G. Galilei che hanno cantato l'inno di Mameli sbandierando il tricolore.
M.A.
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