Lecco: Quarto ponte? Sì ma a due corsie e con una maxi rotonda al Bione

Il sindaco Mauro Gattinoni
“Un compromesso al rialzo”. Così il sindaco Mauro Gattinoni ha definito il nuovo progetto di riassetto dello svincolo del Bione commissionato al Centro Studi PIM in seguito all’approvazione del definitivo, da parte di ANAS, per la costruzione del cosiddetto quarto ponte, la rampa che andrà ad affiancarsi al Manzoni per collegare le due sponde del lago. “Il ponte Anas è un manufatto che inizia a Pescate e finisce a Lecco ma, prima e dopo il ponte, Anas non ha previsto interventi. La scelta di disegnare la nuova viabilità compete a noi”. Da qui lo studio realizzato dall’ingegner Mauro Barzizza e presentato mercoledì sera alla riunione congiunta delle commissioni prima e quinta.

Il PIM ha messo sotto la lente l’arco che va da Pescate al Bione, compreso il ponte esistente naturalmente, e fino ad arrivare alla rotonda che porta a via Ticozzi. “È parso subito evidente che l’innesto di Pescate sia quello che genera maggiori problemi alla viabilità della 36. A causa delle rampe prima e dopo il ponte che sono molto ravvicinate, si creano rallentamenti anche quando la 36 è libera - ha premesso Barzizza - A questo si aggiungono le difficoltà dello svincolo del Bione che per come è fatto non riesce a smaltire efficacemente i flussi e genera rallentamenti. Ci sono tre gerarchie stradali in quest’area e nessun nodo adatto a gestirle”.
Per affrontare questo problema è stato predisposto uno studio dell’analisi del traffico che si è basato su tre strumenti. Il primo è la matrice regionale del traffico che ha evidenziato come il grosso del movimento che interessa il ponte ha origine e destinazione nella provincia di Lecco. In secondo luogo è stato effettuato uno studio sui flussi di traffico che ha permesso di raccogliere alcuni dati interessanti: sul ponte Manzoni si contano 6.300 veicoli all’ora, bidirezionalmente, nell’ora di punta del mattino, 2.400 in direzione Milano e 3.900 nella direzione opposta; sono 6.700 la sera, 2.900 verso Milano e 3.800 verso Sondrio. Il traffico medio giornaliero nei giorni feriali è di 80.700 veicoli bidirezionali al giorno, di cui il 58% è verso Milano. Dalla rampa di ingresso a Pescate entrano 12.400 veicoli al giorno nei giorni feriali e 10.400 il sabato e la domenica, il 40% di chi entra in 36 da qui esce subito al Bione, una tendenza che si verifica anche sul lato opposto. In uscita a Pescate ci sono 11.380 veicoli al giorno nei giorni feriali, 9.700 il sabato e la domenica e 700 veicoli all’ora nell’ora di punta al mattino e 850 la sera, quasi il 20% di questi entrano da Pescate per andare a Milano. L’uscita del Bione registra 18.745 auto al giorno nei giorni feriali, il 66% diretto in centro, una tendenza che si verifica anche il sabato e la domenica. “I dati ci mostrano l’entità del traffico e l’origine e la destinazione dei veicoli, questo ci ha permesso di fare delle simulazioni” ha spiegato l’ingegnere. Da questi modelli è emerso che con il progetto concepito da Anas ci sarebbe un miglioramento del traffico ma la 36 resterebbe congestionata; per come è configurato il nuovo ponte, che si innesta su via Buozzi, chi fosse diretto in centro dovrebbe arrivare su via Buozzi, costeggiare il centro sportivo, arrivare alla rotonda con via Ticozzi e tornare indietro, “una soluzione poco appetibile che secondo il modello spingerebbe le persone a rimanere sulla 36. Questo inoltre andrebbe a penalizzare chi da Lecco va verso il centro sportivo che non potrà più fare via Buozzi che esisterà solo per l’innesto del ponte e sarà costretto a usare lo svincolo”.

Queste analisi hanno portato all’elaborazione di alcuni scenari alternativi di cui uno è sembrato vincente. La soluzione presentata recepisce tutti gli interventi previsti dal progetto di ANAS ma aggiunge una grande rotatoria di 60 metri al Bione, dove oggi c’è il posteggio del centro sportivo, nella quale si andranno a innestare, distanziati tra loro, gli assi afferenti. Elemento innovativo di questa ipotesi è che il nuovo quarto ponte verrebbe istituito a doppio senso di marcia su cui si andrebbero a innestare le due rampe attuali con la possibilità di proseguire in direzione Sud senza andare nella rotatoria.
La via Buozzi verrebbe innestata in maniera più distante rispetto alle rampe in modo da facilitare l’accessibilità da Lecco e verrebbe migliorato l’incrocio con la via Ticozzi sdoppiandolo in due rami: uno verso la rotonda e un ramo per chi prosegue. In direzione Sud sarebbe prevista una rotatoria prima del cavalcavia per mettere in sicurezza chi arriva dal ponte e che può essere usata per chi va a prendere la 36 verso Nord. “Infatti per mettere il ponte a doppio senso di marcia occorre rinunciare alla rampa di ingresso di Pescate, una rinuncia che facciamo sapendo che il grosso di chi entra a Pescate esce al Bione o in centro Lecco” assicura il tecnico. Verso Sud è prevista la riqualifica del cavalcavia che sale verso la dogana, con la strada che sale che diventa la principale e quelle laterali a servizio dell’accesso al centro sportivo o ai magazzini. Verrebbe poi riqualificata la rotonda con via Ticozzi per dare accesso alla nuova piazzola dell’elisoccorso e alla caserma dei vigili del fuoco. “I modelli ci dicono che così il traffico migliora” ha concluso Barzizza aggiungendo che la “continuità ciclabile” con le piste esistenti sarà garantita dai ponti Kennedy e Visconti, dal momento che la ciclabile sul quarto ponte non verrebbe in questa variante realizzata”.

“Per permettere che l’opera voluta da ANAS si realizzi ci sono una serie di implicazioni dal punto di vista organizzativo ed economico che il Comune di Lecco sopporta in maniera onerosa, questo è un tentativo di superarle almeno in parte - ha chiarito il sindaco - Questo studio ha cercato di far funzionare una soluzione che avrebbe spostato il traffico da Pescate al Bione, abbiamo presentato questi contenuti anche ai sindaci dei Comuni limitrofi e alla Provincia in via interlocutoria, per aprire un dibattito”.
Non del tutto convinti i consiglieri presenti. Le maggiori perplessità riguardano la chiusura della rampa di accesso alla 36 di Pescate, con il rischio che il traffico della 36 si sposti in città, come hanno evidenziato Filippo Boscagli e Giacomo Zamperini. Emilio Minuzzo e Peppino Ciresa hanno invece mostrato preoccupazione all’idea che tutto il traffico venga convogliato allo svincolo del Bione, mentre Stefano Parolari ha sottolineato la necessità di “smezzare i flussi”.
 “Che alternative abbiamo?” si è chiesto Giovanni Tagliaferri di fronte alle obiezioni dell’opposizione, ribadendo la necessità di coinvolgere ANAS e i Comuni limitrofi nel dialogo. In conclusione è stato il consigliere Alberto Anghileri a ricordare che, “sebbene quattro ponti siano meglio di tre, dobbiamo pensare a come diminuire il numero di auto che entrano in città oppure non risalveremo mai il problema della viabilità”.
M.V.
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