Lecco: competenze digitali per la ricerca del lavoro, nascono i Punti Informatici Territoriali

Mentre in Italia (e dunque anche sul nostro territorio) realtà pubbliche e private premono sempre più il piede sull'acceleratore verso la transizione digitale, i dati dicono che solo il 40% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni possiede competenze di base nell'ambito, e solo il 22% di un livello superiore, con tutte le conseguenze del caso sulla vita di tutti i giorni. Parte proprio da questa amara - ma rimediabile - consapevolezza il progetto "PIT - Punti Informatici Territoriali", lanciato nel lecchese da una rete di partner e finanziato dalla Fondazione Comunitaria tramite l'ormai noto Fondo Aiutiamoci, che in questo caso può sfruttare le risorse destinate al contrasto della povertà educativa.
L'obiettivo è quello di "dotare" i beneficiari di autonomie digitali utili in particolare alla ricerca di un impiego, alla luce del fatto che in provincia di Lecco si contano alcune migliaia di persone a rischio di marginalizzazione o esclusione dal mercato del lavoro "solo" perché carenti di un bagaglio minimo di competenze ed esperienze qualificate che possano rendere attrattivi i loro profili professionali: l'attenzione, dunque, è rivolta specialmente a over 45, caratterizzati in genere da livelli di istruzione medio-bassi, ma anche a giovani che non sono ancora riusciti a imboccare un percorso lavorativo duraturo, o ancora migranti che cercano di costruire un percorso di vita nel nostro Paese e soggetti "fragili" in quanto, per esempio, in condizione di disagio fisico-psichico e/o socio-economico.


Maria Grazia Nasazzi

Alla base del progetto, come ha sottolineato la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese Maria Grazia Nasazzi, "la volontà di fare rete per condividere processi e percorsi": il gruppo di partner, con Les Cultures capofila, include il CSV Lecco (Centro Servizi Volontariato), Lezioni al Campo, l'ARCI, la Società San Vincenzo de' Paoli, Spazio Condiviso di Calolzio e il Centro Farmaceutico Missionario del capoluogo, mentre la rete di soggetti è formata da Mestieri Lecco, l'Informagiovani, il Centro per l'Impiego, il Circolo Promessi Sposi e The Factory. Queste le realtà che uniranno le forze per creare punti territoriali attrezzati con postazioni utili ad accogliere i destinatari del progetto, che saranno "abbinati" a un volontario appositamente formato - in un rapporto uno a uno - per accompagnarli nel loro percorso di conoscenza dell'utilizzo degli strumenti digitali e web, per un totale di circa dieci ore.


Gaia Lattuca

Gli "studenti" saranno segnalati dall'Informagiovani e da Mestieri Lecco - realtà, quest'ultima, rappresentata da Gaia Lattuca e particolarmente attenta ai soggetti più "fragili" e svantaggiati, in cerca di una possibilità di reinserimento lavorativo, più che di un primo impiego - ma anche da canali più informali e dalle "antenne" territoriali che saranno coinvolte man mano nell'iniziativa proprio per intercettare la domanda e orientare i potenziali beneficiari verso il servizio dei PIT.


Andrea Panizza

"È anche per questo che è importante avere una rete diffusa in maniera capillare, con volontari capaci di mettere in moto una dinamica in grado di rafforzare il capitale sociale delle persone e di sviluppare un legame con il territorio" ha sottolineato Andrea Panizza di Les Cultures, spiegando come il progetto sia l'esito di una sperimentazione avviata con Informagiovani e CSV che ha già coinvolto circa 70 cittadini con altrettanti "insegnanti", oltre l'80% dei quali ha poi trovato un'occupazione.


Lucio Farina

"L'appello, ora, è rivolto a chiunque voglia mettersi a disposizione come volontario, ma anche ad aziende disposte a donare portatili o altri strumenti digitali utili al nostro progetto, magari non più utilizzati" ha aggiunto Lucio Farina del CSV Lecco, la realtà che si occuperà materialmente di raccogliere e vagliare le candidature dei potenziali "maestri", che parteciperanno a loro volta a un percorso di formazione ad hoc di sei ore.


Alessandra Durante

"L'acceleratore è chiaramente premuto sulla transizione digitale, anche nel contesto delle amministrazioni pubbliche" ha poi commentato l'assessore del Comune di Lecco Alessandra Durante, esprimendo la piena condivisione del progetto da parte dell'ente da lei rappresentato. "Il processo non può e non deve fermarsi, ma il "salto" deve essere progressivo, perché esiste una lacuna evidente sul piano delle competenze. E il problema non riguarda, come si potrebbe pensare, solo gli adulti di una certa età, ma anche i giovani, perché non è scontato che, nonostante siano iperconnessi, abbiano le conoscenze e soprattutto gli strumenti necessari per far parte a pieno regime di questa nuova realtà: basti riflettere sulla velocità di connessione, un servizio non alla portata di tutti. La svolta deve partire anche dal mondo della scuola. È importante non lasciare indietro nessuno, far sì che la tecnologia possa davvero ridurre le distanze, e non aumentarle".

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B.P.
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