Ordine avvocati e Camera penale scrivono alla Procura generale: 'Lecco è in difficoltà'

La carenza di organico che affligge la Procura di Lecco è cosa ormai nota. Ma il tempo passa e la situazione non sembra affatto migliorare, anzi. E così l'avvocato Elia Campanielli - presidente dell'Ordine degli avvocati della città - e il presidente della Camera Penale di Como e Lecco - avvocato Edoardo Pacia - hanno scritto congiuntamente, a nome dei colleghi, una lettera indirizzata alla dottoressa Francesca Nanni, procuratore generale presso la Corte di Appello di Milano, manifestando ''viva preoccupazione''.
Una missiva girata per conoscenza a tutte le toghe iscritte e che mette in evidenza le difficoltà dell'ufficio posto al quinto piano del palazzo di giustizia che, pur con tutto l'impegno e la dedizione profusi dai suoi rappresentanti, è costretto a compiere sforzi ciclopici per fare fronte alle incombenze dei turni, alla partecipazione alle udienze preliminari e a quelle del tribunale in composizione collegiale, nonchè alla direzione delle indagini di migliaia di fascicoli.

L'ingresso a palazzo di giustizia - sede anche della Procura - di Lecco

Del resto in questo momento, a rappresentare la Procura sono rimasti il dr.Ezio Domenico Basso - procuratore capo - e il sostituto Chiara Di Francesco, approdata a Lecco da meno di un anno. Di recente infatti, il pm Andrea Figoni ha lasciato la nostra città dopo aver ottenuto il trasferimento a Cremona, mentre la collega Giulia Angeleri è in congedo temporaneo. E anche quello che doveva essere l'imminente innesto di nuovi magistrati sembra essere slittato a fine anno.
Una situazione definita dai rappresentanti di Ordine e Camera Penale ''allarmante'' e che ''rischia di protrarsi per alcuni mesi, determinando così un nocumento alla pronta e regolare amministrazione della giustizia nel nostro territorio''. ''Inoltre - si legge ancora nella missiva - ''le descritte condizioni in cui versa una parte processuale possono compromettere il corretto esercizio della giurisdizione penale''.
Alla Procura generale dunque, si chiede un intervento per accellerare - nel limite del possibile - i tempi tecnici all'applicazione d'ufficio di un magistrato, sensibilizzando i sostituti procuratori del distretto a un'adesione volontaria. Il tutto per poter garantire il corretto funzionamento della giustizia penale nell'ambito del circondario del tribunale di Lecco.
Del resto anche in passato la Procura di Lecco aveva beneficiato di un aiuto esterno: in pochi anni dagli uffici posti all'ultimo piano del tribunale sono transitati nell'ordine, i pm Carlo Cinque (Monza), Antonia Pavan (Como), Massimo De Filippo (Busto Arsizio), Paolo Pietro Mazza (Pavia), ma anche facenti funzione - nel ruolo di procuratore - Piero Basilone (oggi a Sondrio come ''capo''), Alessandro Pepè (Monza) e Cuno Tarfusser (Milano).
Non resta che attendere l'arrivo di eventuali nuovi innesti capaci di dare un po' di respiro alla Procura e ai suoi rappresentanti e al contempo di alleviare le preoccupazioni degli avvocati.
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