Lecco: la 'pasionaria' di Gilardi a processo. Niente tenuità del fatto. Prof tra i testimoni

La donna incatenata fuori dalla Rsa (foto: FB Aiutiamo Carlo Gilardi)
Si aprirà il prossimo 24 ottobre il nuovo filone giudiziario nato dal caso “Carlo Gilardi”.
Tra il processo (ancora alle battute iniziali) a carico dei cinque stranieri accusati di circonvenzione di incapace e quello incardinatosi davanti al giudice Gianluca Piantadosi per la presunta diffamazione operata dalle “iene” Carlotta Bizzarri, Nina Palmieri e dal badante dell'anziano Brahim El Mazoury ai danni dell'amministratore di sostegno del novantenne (l'avvocato lecchese Elena Barra), è ora giunto all'attenzione della dottoressa Giulia Barazzetta il fascicolo che ha portato ora al banco degli imputati Viviana Tononi.
Sottoposta per questa causa alle misure di divieto di dimora in Lecco e dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria la donna – presente oggi in aula per l'apertura del dibattimento insieme al difensore Chiara Brizzolari del foro di Lecco e ad alcuni rappresentanti del comitato “Aiutiamo Carlo Gilardi” - è la stessa che aveva fatto parlare di sé lo scorso anno per essersi incatenata fuori dalla casa di riposo dove Gilardi tutt'ora si trova a seguito del provvedimento del giudice tutelare Marta Paganini.
Diverse sono le contestazioni che il titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Andrea Figoni, ha mosso alla 51enne: violazione di domicilio (consumata e tentata), turbamento di funzioni religiose, molestie e disturbo, e la violazione del misure di prevenzione.
La donna si sarebbe infatti introdotta clandestinamente a più riprese nella struttura in cui è ospite il professor Gilardi (il 26 giugno 2021, il 4 luglio e il 10 ottobre), riuscendo anche a raggiungere la sua stanza, mentre nell'agosto dello stesso anno ci avrebbe solamente provato, venendo però fermata dal personale della struttura. Una sesta volta – a marzo di quest'anno - avrebbe invece cercato di avvicinare l'anziano nella cappella dell'RSA mentre era in corso la santa messa, provocando scompiglio. In questa ed in altre 12 occasioni avrebbe altresì violato il provvedimento adottato nei suoi confronti nel dicembre 2021 per vietarle il rientro nel Comune di Lecco.
Infine, l'odierna imputata avrebbe tempestato di telefonate (15 solamente il 30 agosto 2021) lo studio dell'avvocato Elena Barra “per petulanza o comunque per biasimevoli motivi”.
Quest'ultima si è oggi costituita parte civile tramite la collega Elena Ammannato, che rappresenterà in giudizio anche lo stesso Carlo Gilardi (persona offesa per i reati di violazione di domicilio). Alla costituzione dell'anziano si è opposta la difesa: secondo l'avvocato Brizzolari l'uomo essendo solo “ospite” della RSA non sarebbe titolare dello “ius excludendi alios” rispetto alla propria stanza e quindi non avrebbe interesse a “stare” in processo. Ha invece insistito all'equiparazione della camera della struttura ad una dimora privata l'avvocato Ammannato, raccogliendo l'assenso del giudice.
Non prenderanno invece parte in veste di parte civile gli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Germanedo.
Ancora la difesa ha chiesta una declaratoria di non doversi procedere per particolare tenuità del fatto: “la signora è incensurata ed ha agito per ragioni di particolare valore morale e per tutelare un diritto costituzionalmente garantito quale è la libertà personale” ha spiegato la toga, ma, data l'opposizione del pubblico ministero (il Vpo Mattia Mascaro), il Tribunale ha disposto il procedersi oltre.
Al momento di decidere in merito all'ammissione delle prove il giudice si è riservata di sentire lo stesso Carlo Gilardi (inserito nella lista testi della difesa e della pubblica accusa) al termine dell'istruttoria e, su richiesta della parte civile (che preliminarmente ha chiesto al Tribunale di valutarne la capacità di testimoniare), eventualmente anche in modalità protetta.
Si inizia, quindi, il 24 ottobre con l'escussione delle testimonianze a carico e con l'esame dell'imputata per proseguire con un'udienza già fissata al 16 gennaio.
F.F.
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