Lecco: in Basilica gli anniversari di matrimonio, una coppia raggiunge i 60 anni dal fatidico sì

Se la messa solenne è stata quella delle 17, seguita poi dalla processione, la Festa della Madonna del Rosario a Lecco, dopo “l'anteprima” di sabato, con l'accensione del nuovo impianto di illuminazione del Campanile, domenica è entrata nel vivo con la funzione mattutina caratterizzata da un momento “intimo” vissuto coralmente: sei coppie hanno infatti rinnovato, dinnanzi alla comunità, le promesse matrimoniali.

Le coppie festeggiate con monsignor Davide Milani

Una, in particolare, ha ricordato in Basilica il raggiungimento di un traguardo davvero significativo: Giovanni Cavalleri e Liliana Gritti hanno festeggiato il 60esimo anniversario del fatidico sì pronunciato all'altare. Mezzo secolo insieme poi per Francesco Annoni e Maria Adele Riva (+2) , per Aldo Carrera e Gabriella Amigoni e per Antonio Gennuso e Giuseppina Alessi. Ben più freschi i fiori d'arancio che hanno suggellato le unioni di Angelo Milani e Maria Teresa Di Gregorio e Giuseppe Milani e Rosanna Di Carlo: dinnanzi a monsignor Davide Milani le due coppie hanno celebrato rispettivamente i tre e i due anni trascorsi dallo scambio degli anelli.

Le delegazioni delle città gemellate

Presenti alla cerimonia, nelle prime file, anche le delegazioni delle città gemellate con Lecco: Mâcon (Francia), Overijse (Belgio), Igualada (Spagna), Szombathely (Ungheria). Con gli ospiti il Presidente del comitato gemellaggi Giorgio Rusconi, la segretaria Elisa Corti e Gianfranco Scotti che si è poi prestato a far da “cicerone” in un mini tour alla scoperta della Basilica, prima della salita sul “Matitone” per godere della bellezza di Lecco da un punto d'osservazione privilegiato.

Don Davide

Agli sposi, ai “gemelli” e ai tanti fedeli presenti alla messa, don Davide ha lasciato un messaggio ispirato al brano di Vangelo proposto per la giornata. “E' “scandaloso” sentire dire da Gesù che dobbiamo amare i nemici” ha sostenuto, invitando però a custodire tale “scandalo”.”Le ferite della vita, dello spirito, delle parole, di qualcosa che causa uno strappo, pur provocandoci sofferenze non sono negative. Dicono di dove siamo noi ora e di dove dovremmo essere (…). Dicono di cosa è la logica del Vangelo e di cosa è la logica del mondo (…). Il Vangelo non è un manuale di educazione civica, quella viene prima di ogni fede. La fede porta una logica nuova. Il cristiano non è un super cittadino. Il cristiano trova dentro l'esperienza della fede il completamento della sua umanità. Il cristiano dunque è meno di un buon cittadino: ha bisogno di un senso e una forza per esserlo. E la forza la chiede al Signore. Per essere capace di andare incontro al prossimo. Il Vangelo di oggi ci chiede di porgere l'altra guancia. Ci chiede di fare come Gesù durante il processo, prima di essere crocefisso, quando chiede “se ho detto il vero, il giusto, perché mi percuotete?”.

Da qui l'invito a guardare le cose in altro modo. “Il cristiano – la chiosa del prevosto – realizza una comunità alternativa perché cerca di vedere il perché delle cose, l'altro lato delle persone...”.
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