Casargo, le reazioni alle dimissioni: la Provincia ne prende atto, Rusconi 'nessun attacco', Negri 'la battaglia politica è interna alla maggioranza'
Antonio Rusconi, Paolo Negri e Alessandra Hofmann
Si dicono invece sorpresi dalle parole di Galbiati sia Antonio Rusconi per i Civici sia Paolo Negri per la compagine di centrosinistra, entrambi avvisati delle dimissioni direttamente dalla numero uno di Villa Locatelli, poco prima che la notizia uscisse sulla stampa. "Non c'è stato da parte mia alcun attacco personale nei confronti del Presidente" sottolinea il primo. "Semplicemente ci hanno trasmetto numeri relativi all'impiego di soldi pubblici, è emerso che il CFPA ha beneficiato in un biennio di oltre 900.000 euro di contributi per far quadrare i conti e abbiamo chiesto chiarimenti. Quando poi siamo venuti a conoscenza dalla stampa dell'incarico di due diligence assegnato su iniziativa della Provincia - senza coinvolgerci - per una scuola di grande prestigio che ha fatto conoscere la Valsassina in tutto il mondo, chiedere ulteriori chiarimenti è stata la cosa più normale che potessimo fare. Nessuno in ogni caso ha mai domandato le dimissioni del Presidente Galbiati. E nessuno vuole male a Casargo. Abbiamo espresso legittime preoccupazioni rispetto alla perdita di iscrizioni e alla tenuta strutturale dei conti. Le accuse circa attacchi politici sono del tutto infondate".
"La verità è che sulla scuola si sta scaricando una battaglia politica tutta interna alla maggioranza" afferma, invece, Paolo Negri, concorde con Rusconi nel confermare come le critiche espresse in consiglio non fossero indirizzate al Presidente, pur confermando di aver già esternato, anche in sede di rinnovo del CDA, qualche dubbio sulla sua figura, ritenuta non essere "la più tranquillizzante, quella che porta serenità in un ambiente già movimentato". "Non credo – ha comunque rimarcato - che le dimissioni di Galbiati possano essere collegate ad attacchi personali: da noi non ne ha ricevuti. Il comunicato freddo e imbarazzato con cui la Presidente e il vicepresidente prendono atto delle dimissioni confermano però che qualcosa che non andasse c'è. Probabilmente dietro alla decisione di lasciare c'è qualcosa in più che non viene detto, come avevo già affermato in consiglio provinciale dopo la risposta all'interpellanza sulla due diligence".
A.M.