Calolzio, Caremi: tavolo del centrodestra in vista delle comunali, non 'pensionerei' velocemente Arrigoni per fare il sindaco

Paolo Arrigoni, Marco Ghezzi e Luca Caremi

Riciclare Paolo Arrigoni, rimasto "a casa" dopo due mandati al Senato, a Calolzio? "No". Pare avere le idee chiare, nonostante la nottata insonne trascorsa ai seggi, il segretario della Lega della Val San Martino nonché assessore in carica proprio nel capoluogo Luca Caremi, primo interlocutore del coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia - e compagno di amministrazione - Fabio Mastroberardino che, forte del successo ottenuto dal movimento di Giorgia Meloni tanto a livello nazionale quanto nel lecchese, ha già chiesto "più spazio" nel primo grande comune del territorio che andrà al voto la prossima primavera. "Abbiamo un sindaco uscente che può fare un altro mandato. Io non tiro nessuno per la giacchetta ma se c'è la disponibilità per continuare e una squadra da costruire si va avanti così. Io sono stato due volte in amministrazione con Paolo sindaco e fui tra i primi a vederlo come sindaco quando ancora era assessore nella Giunta Avogadri. Riaverlo con noi a Calolzio sarebbe una gioia, come militanti e come amministratori. Ma non lo "pensionerei" così velocemente per riaverlo come sindaco. Ci sono mille opzioni, prima, che valuteranno lui e il movimento. Penso alla composizione di Governo, senza dimenticare poi le elezioni regionali dove un nome come il suo sarà sicuramente preso in considerazione per l'alto valore che esprime".
Insomma, il futuro di Arrigoni non sembrerebbe essere un ritorno a Calolzio, nella lettura del segretario locale della Lega, chiamato ora anche al compito di sedersi al tavolo con gli alleati per ridefinire la coalizione in vista del rinnovo dell'amministrazione comunale. "Non nego abbiano avuto un buon risultato" commenta Caremi in riferimento a Fratelli d'Italia. "A Calolzio però come Lega abbiamo tenuto", aggiunge altresì con riferimento alle percentuali - pur in picchiata sul 2018 - più alte registrate in città (e in alcuni comuni della Valle) rispetto ad altre realtà ed in particolare il 20% al Senato ricollegato "all'effetto Arrigoni". "Ne mese di ottobre convocherò il tavolo del centrodestra - era già previsto ed è stato posticipato proprio per le elezioni nazionali - come abbiamo fatto anche 5 anni fa. Si penserà come prima cosa ad un programma: è quello che fa la differenza tra chi vuole governare e chi fa castelli elettorali. Poi si valuteranno le candidature, tenendo conto della caratura di ognuno. Il discrimine - l'ho già detto al congresso e non mi riferisco a Fratelli d'Italia - è quello della serietà". Nessun tentennamento comunque sul marciare di nuovo tutti compatti, in coalizione. "In questi 5 anni abbiamo lavorato insieme e i risultati si vedono. L'obiettivo è continuare".
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