Valmadrera: inaugurata la mostra commemorativa ''In treno con il beato Teresio Olivelli''

"Qui si realizza uno dei versi più famosi della letteratura italiana: Libertà va cercando, ch'è si cara, come sa chi per lei vita rifiuta." È con questa famosa citazione di Dante, tratta dal I canto del Purgatorio, che Antonio Rusconi, primo cittadino di Valmadrera, ha sottolineato l'importanza della figura di Teresio Olivelli. Nato a Bellagio il 7 gennaio 1916, Teresio Olivelli fu deportato due volte nei campi di concentramento nazisti, la prima a Innsbruck e la seconda a Fossoli e a Hersbruck, dove è giunto con il Trasporto 81.

Mario Nasatti, Antonio Rusconi e il prefetto dottr Sergio Pomponio

 

A lui e agli altri internati valmadreresi che hanno viaggiato su quel lungo convoglio di carri merci fino all'Alta Baviera è dedicata la mostra "In treno con il beato Teresio Olivelli" inaugurata quest'oggi presso il municipio di Valmadrera negli ex locali UBI Banca. I saluti iniziali sono stati affidati a Mario Nasatti, capogruppo degli Alpini di Valmadrera. Di fronte a lui, tra gli altri, il prefetto Sergio Pomponio, il sindaco Antonio Rusconi e i rappresentanti degli alpini di Bellagio e di Oggiono, compreso Mariano Spreafico, che oltre ad essere capogruppo degli Alpini di Oggiono è anche vicepresidente dell'istituto Nastro Azzurro. "La mia presenza vuole essere un omaggio agli alpini di Valmadrera e al sindaco Rusconi. Dovevo poi onorare questa iniziativa perché sono stato tanti anni a Pavia, dove Olivelli ha frequentato il collegio Ghisleri, e conosco monsignor Gervasoni, colui che da vescovo di Vigevano ha avviato la causa di beatificazione." ha spiegato Sua Eccellenza il Prefetto Sergio Pomponio. "Quella di Olivelli è una figura molto luminosa che ha dato la vita per un altro. Si è sacrificato per salvare dalle torture e dalle vessazioni un suo compagno di prigionia. È stato un atto di umanità, di eroismo estremo." ha quindi aggiunto il dottor Pomponio.

Durante i mesi passati a Hersbruck Teresio Olivelli si prese cura dei compagni, cercando di alleviarne le ferite e le sofferenze. Dopo mesi di patimenti, nonostante fosse deperito, Olivelli accorse in difesa di un prigioniero ucraino, percosso ingiustamente da un kapò. Premiato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare, l'alpino è stato proclamato Venerabile da Papa Francesco nel dicembre 2015 e poi Beato nel febbraio 2018. "Teresio Olivelli è testimone della resistenza e dei lager, cioè del peggio del mondo. Qualcosa che si sta ripetendo anche oggi come vediamo nei telegiornali. La storia non è stata maestra di vita in questo.
Per persone come Olivelli la vita parlava più delle parole. Oggi con i social siamo sommersi dalle parole ma dietro di loro non c'è una vita di testimonianza." ha evidenziato Antonio Rusconi.

La mostra sarà aperta fino al 20 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 martedì, giovedì e sabato. "Fare memoria significa ricordare con uno scopo. Mi auguro siano tanti gli alunni di Valmadrera che verranno qui a visitarla. Noi dobbiamo trasmettere questi valori alle nuove generazioni, raccontare loro che sono vissute persone come Teresio Olivelli." ha concluso il sindaco Rusconi. Speriamo davvero che il suo desiderio sia esaudito.
Andrea Besati
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