Lecco: nei saluti a don Filippo tornano alla 'ribalta' i dipinti sulla vita di San Luigi

Tolti dall’oblio del tempo trascorso nel 2015, in occasione del centenario della loro realizzazione, i sei dipinti sulla vita di San Luigi raffigurati nella cappellina dell’Immacolata dell’oratorio di Lecco hanno avuto un ricordo nelle cerimonie di saluto per don Filippo Dotti, che lascia San Nicolò per nuovi incarichi pastorali: è stato lui stesso a voler realizzare nel 2015, con sei apposite cartoline, una documentazione degli affreschi sulla vita di San Luigi Gonzaga risalenti al dicembre 1915, opera del pittore Giovanni Battista Jemoli, nativo di Gemonio, in provincia di Varese (1874-1934).


La cerimonia del battesimo



Il voto di castità

Su richiesta di alcuni lettori, pubblichiamo tutti i sei dipinti relativi ai momenti più importanti dell'esistenza del santo: nascita, voto di castità, prima Comunione, rinuncia al mondo, angelo di carità tra i malati di peste, transito. C’è da sottolineare, nella loro storia, che se ne parlò nel gennaio 2002, quando il noto scultore Andrea Zangari, di Castiglione delle Stiviere, volle arrivare a Lecco per osservare gli affreschi: è l’autore delle popolari statue di Peppone e don Camillo collocate nella piazza principale di Brescello, dove Giovannino Guareschi avrebbe ambientato i suoi romanzi.


La prima Comunione


La rinuncia al marchesato

Il quotidiano La Provincia, il 5 maggio 2002, pubblicava una dichiarazione di Zangani: “Posso dire che Castiglione delle Stiviere, città di San Luigi, non possiede un ciclo di sei affreschi così completo sulla vita del santo, come quello che ho osservato con estrema attenzione nella bella chiesetta dell’oratorio di Lecco centro; una vera chicca nascosta e molto raccolta”.
I dipinti sono all’origine di una tradizione che numerose generazioni di ragazzi dell’oratorio possono ricordare. Si tratta delle sei domeniche che precedevano la ricorrenza del 21 giugno, festa di San Luigi, in ognuna delle quali erano chiamati a momenti di riflessione spirituale collegata a un episodio degli affreschi stessi. Zangani visitò la chiesetta sostando a lungo davanti ai dipinti, accompagnato dall’allora assistente don Andrea Molteni e dal cooperatore Francesco Annoni.


Tra i malati di peste


Il momento del decesso

La tradizione delle sei domeniche di San Luigi si è spenta a metà degli anni ’50; era ancora esistente nel 1953, forse per l’ultima volta, come conferma la notizia “Ritorna la festa Più bella” sul giornaletto Parva Favilla uscito in primavera. Ora, un salto a ritroso nel tempo, per rivedere i sei dipinti su San Luigi, patrono della gioventù.
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