Da Lecco a Genova di corsa: nuova 'avventura' in vista per l'olginatese Roberto Crippa

«Una corsa al mare: mi piace l’idea». Racchiuso in una battuta il nuovo progetto dell’ultramaratoneta lecchese Roberto Crippa, 56 anni, professione giornalista, casa a Olginate dove vive con la moglie Nathalie e i quattro figli. Obiettivo: duecento chilometri di corsa a collegare il Lario con il Mar Ligure, partendo da Lecco e arrivando a Genova dopo quaranta ore e passa ininterrotte, giorno e notte, anzi due notti.
L’appuntamento è per il 30 settembre alle 18, quando Crippa partirà dalla Canottieri di Lecco per arrivare nel capoluogo ligure domenica 2 ottobre presumibilmente a metà giornata. Un’impresa – quella presentata questa mattina allo Shamrock Pub, sponsor con Ande, Enervit e “The bike” dell’iniziativa che ha anche il patrocinio del Comune di Olginate – che non spunta certo dal nulla.


Roberto Crippa

«La passione della corsa c’è sempre stata. Negli anni Settanta c’erano le varie podistiche. E poi, il calcio: ma se hai i piedi quadri devi lasciare stare il pallone. Intanto, servizio militare nei bersaglieri dove devi muoverti sempre. E facendo 10 chilometri, prima sognavi una mezza maratona, poi di vedere cosa c’era tra i 30 e i 40, e infine di andare oltre. Oltre la maratona, per evitare anche di doverti misurare con i tempi incredibili degli atleti veri».



E così sono venuti i primi 50 chilometri nella Bergamasca, i 65 a Innsbruck, i 73 in Croazia e avanti, avanti, superando il muro dei 100. Sono arrivate altre sfide sempre più elevate. Come la solitaria Lecco-Bormio dell’anno scorso: 154 chilometri e mezzo, e anche il mezzo pesa perché con nelle gambe tutto quel po’ po’ di corsa, cinquecento metri possono fare la differenza. Ora l’obiettivo è quello di superare il record personale dei 164 della Taubertal 100 tra Baviera e Baden-Wṻrttemberg in Germania, sempre dello scorso anno. Abbattendo la barriera dei 200 chilometri, ipotesi che ha mandato in crisi anche una celebre app di trekking. Ed ecco l’idea della “corsa al mare”: dodici mesi di allenamento e il 30 settembre si parte.



Il percorso definitivo non c’è ancora, dovendo fare i conti con una serie di imprevisti: per esempio la chiusura del ponte di barche per attraversare il Po e che costringe a una deviazione che allunga il tragitto di sei o sette chilometri che dovranno quindi essere recuperati da qualche altra parte. In linea di massima, comunque, la traccia prevede appunto la partenza da Lecco, il passaggio per Olginate, l’attraversamento della Brianza e del centro storico di Monza, l’arrivo a Milano, sfilando davanti al Duomo nel cuore della notte, per poi dirigersi al Naviglio Grande e di lì al Ticino e poi al Po fino all’Appennino scavallando a circa mille metri di quota, per poi scendere al mare di Genova.
La scelta delle strade da percorrere ha cercato di evitare quelle più trafficate, ma soprattutto di privilegiare laddove possibile i tracciati sterrati nella natura, così da indicare anche un nuovo “sentiero” che potrà essere percorso da altri, interamente o a pezzi. Il percorso effettuato sarà infatti reso pubblico e messo quindi a disposizione di tutti gli interessati.


La moglie e il figlio maggiore

Per completare l’impresa, Crippa conta su una famiglia che lo sostiene, «a cominciare da mia moglie Nathalie, infaticabile staffetta tra una “base di vita” e l’altra» e che anche in questo caso è preziosa collaboratrice nello stilare l’elenco delle cose alle quali pensare durante il percorso. Perché il problema non è solo atletico, ma anche quello di far lavorare la mente perché tenga alti morale e attenzione per oltre quaranta ore di faticaccia. Oltre, naturalmente, alle “crisi” inevitabili che possono capitare e capitano in alcuni momenti, alla necessità del riposo per mezzo dei “microsonni” quando ci si consente di chiudere gli occhi per non più di dieci minuti ritrovando così nuove energie, ai problemi alimentari e via discorrendo.


Crippa con i famigliari e collaboratori (alle sue spalle il sindaco di Olginate Marco Passoni)

A supporto di Roberto Crippa ci saranno i figli Julian e Olivier che si daranno il cambio accompagnandolo in bicicletta, ma anche di altri amici e collaboratori: “Franz” Giordano, “Tommy” Stabilini, Giovanni Molteni. Con un apposito link (che verrà reso ufficiale poco prima del via) sarà possibile seguire “live” l’evolversi dell’ultramaratona.
D.C.
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