Ballabio: salvato dai tre dissidenti, Bussola resta in sella. Scontro in aula con Consonni

E' successo veramente. In extremis, i tre consiglieri comunali usciti dalla maggioranza hanno deciso di salvare il sindaco Giovanni Bussola. Sull'approvazione del bilancio preventivo si sono infatti astenuti. Sono così bastati i sei voti favorevoli della maggioranza (i quattro consiglieri della minoranza di centrosinistra hanno ribadito il pare contrario) per l'approvazione del documento di programmazione economica ed evitare il commissariamento del Comune che sarebbe scattato domani.
L'improvvisa giravolta dei ribelli, alla quale non devono essere state estranee le sollecitazioni arrivate dalla Prefettura, non significa comunque una ricomposizione della frattura che rimane profonda preannunciando un prosieguo di amministrazione particolarmente accidentato. Come confermato dai toni e dalle dichiarazioni della seduta consiliare che almeno per il momento chiude quattro mesi di polemiche ma soprattutto l'iter verso nuove elezioni.
Per quanto riguarda gli atti ufficiali della serata, le votazioni sono state due, una prima sul documento unico di programmazione, propedeutico bilancio di previsione, e successivamente una seconda sul preventivo vero e proprio. In entrambi i casi, i sei consiglieri della maggioranza di "Nuovo slancio" che appunto esprime il sindaco Bussola hanno votato a favore, i tre dissidenti si sono astenuti e la minoranza di "Ballabio futura" ha propeso per il "no".

I consiglieri riuniti questa sera a Ballabio

Fin dall'inizio di una seduta lampo, però, la tensione è rimasta alta. L'ex sindaco Alessandra Consonni (assessore nella giunta Bussola prima di venire sfiduciata) ha confermato le accuse mosse al primo cittadino, dichiarando però di non volersi opporre all'approvazione del bilancio considerate le difficili condizioni economiche del momento che richiedono un'amministrazione comunale in carica a pieno titolo. Le ha fatto eco Luca Pirovano, anch'egli assessore sfiduciato, che pure ha denunciato di avere subito in questi mesi pesanti attacchi personali e pertanto la convinzione del suo voto contraria sarebbe stata rafforzata. Con Consonni e Pirovano, a far traballare la giunta Bussola anche Marco Pedrazzini, il terzo dei "ribelli".
La battaglia era cominciata nella primavera scorsa sulla questione del "Barech", il progetto di ampliamento presentato dalla "Arialdo Combi", azienda che produce accessori per cancelli e portoni dando lavoro a una sessantina di dipendenti. Secondo Consonni, quel progetto andrebbe a intaccare un'area agricola particolarmente importante ma soprattutto sarebbe stato necessario una discussione approfondita che coinvolgesse l'intero paese. All'intervento urbanistico si è inoltre aggiunta la polemica sulla decisione di aumentare l'indennità di carica percepita da sindaco e assessori. Stigmatizzando l'adozione del provvedimento in un momento economico difficile per tutta la popolazione, Consonni ha peraltro di annunciato di voler rinunciare agli arretrati che gli spettano essendo stata assessore per due anni e di devolvervi ad associazioni o iniziative che comunicherà successivamente.
Restano quindi sul tavolo tutte le questioni che in questi ultimi quattro mesi hanno paralizzato l'amministrazione.
Da parte sua, il sindaco Bussola indicato nel gruppo guidato da Consonni il responsabile di tale paralisi, con una serie di interventi rimasti al palo come l'asfaltatura delle strade, e ha accusato l'ex sindaco di prendere in giro i cittadini.
Inutile dire che le accuse sono state rispedite al mittente con il sindaco imputato d'aver preferito occupare il proprio tempo nel polemizzare anziché occuparsi dei problemi del paese, di non rispondere alle interrogazioni dei consiglieri, di avere affossato l'assemblea pubblica sul progetto "Barech".
Da parte sua, Manuel Tropenscovino, capogruppo della minoranza di "Ballabio futura", nel ribadire la bocciatura del bilancio, ha rilevato come nulla sia cambiato rispetto ai due anni passati, come qualsiasi richiesta da parte dell'opposizione rimanga ignorata.
Giovanni Bussola e la sua giunta, restano dunque in sella, quando il loro destino sembrava segnato ormai da tempo, ufficialmente dalla seduta consiliare del 27 giugno, quando i tre dissidenti avevano votato contro sul bilancio. Quasi tre mesi dopo, tutto cambia ancora.
D.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.