Lecco perduta/340: il gemellaggio con Peppone e don Camillo

C’è un gemellaggio che può essere definito “fuori sacco” per la città di Lecco, mentre si ricorda quell’autunno 1972, quando avvenne il primo incontro ufficiale di amicizia internazionale con la località francese di Macon, anello iniziale di una “catena” con altri Comuni di diversi stati europei.


Opuscolo del gemellaggio 1997

Il racconto del gemellaggio con il paese di Peppone e don Camillo spunta nel 1997, 25 anni fa, in occasione della partita di calcio del campionato C1 al Rigamonti-Ceppi fra i blucelesti e i giallo-azzurri del Po. Promotore è stato il Lecco Club “Dario Maitre” con sede al Big Bar (ora Diaz).


Le statue di Peppone e don Camillo

Domenica 23 novembre 1997 arrivarono quindi in città i personaggi di don Camillo e Peppone. La delegazione ufficiale di Brescello era guidata dal vice sindaco Virgilio Dall’Aglio, con il presidente della Pro Loco Romano Bondavalli e il "numero due" Gabriele Carpi. Vennero accolti dal Comune di Lecco con il vice sindaco Angelo Fortunati, l’assessore al turismo e allo sport Pinuccio Castelnuovo e il consigliere Luciano Colombo. C’erano anche i Firlinfeu Renzo e Lucia del quartiere San Giovanni, con il presidente Archimede Rusconi.


Pensionati lecchesi intorno alla statua di don Camillo

La manifestazione ebbe inizio con una sfilata nel centro cittadino lungo via Cavour sino al Big Bar per la cerimonia ufficiale di gemellaggio, con le consegne di targhe e di ricordi. Vi furono anche gli interventi di Angelo Cangiamila e di Giuseppe Crippa a nome del Lecco Club “Dario Maitre”, che aveva sede al Big Bar e che aveva dato origine all’iniziativa.


Il vice sindaco Angelo Fortunati

Nel pomeriggio, allo stadio Rigamonti-Ceppi, si disputò l’incontro di campionato fra Lecco e Brescello, con la vittoria dei blucelesti per 2 a 1. La comitiva ospite visitò nel tardo pomeriggio la sede della Canottieri, dove venne ricordata la storia remiera iniziata nel 1895. Fece seguito la cena ufficiale di gemellaggio in un ristorante cittadino del lungolago.


 Il presidente Giuseppe Crippa taglia la torta del gemellaggio

Da allora sono state diverse le occasioni di incontro fra Lecco e Brescello; diverse sono pure state le comitive che hanno raggiunto la capitale del “piccolo mondo” di Peppone e don Camillo, sulla riva del grande fiume, nel paesaggio così ben descritto da Giovannino Guareschi. Vi sono stati commercianti, pensionati, circoli, gruppi vari e anche studenti. Il piccolo mondo di Brescello fu al centro di una gita premio promossa da LineeLecco per gli studenti partecipanti a un concorso promosso dalla municipalizzata, con il presidente Fortunati e il direttore Cappello.


I figli di Guareschi, Carlotta ed Alberto, con Renzo e Lucia

Nel giugno 2001 una rappresentanza della città ha partecipato all’inaugurazione delle due statue di don Camillo e Peppone, opera dello scultore Andrea Zangani, collocate sulla piazza grande tra la parrocchiale e il municipio. Venne, così, l’idea di realizzare anche a Lecco busti con la coppia manzoniana di Renzo e Lucia.


Manifesto del Piccolo Mondo Cinematografico

La prima proposta di collocazione era quella relativa a piazza XX Settembre, sul lato dei portici vecchi, presso la casa natale dell’abate geologo Antonio Stoppani. Una seconda idea indicava il cortile interno del convento dei Cappuccini di Pescarenico. Una terza suggerì il marciapiede del lungolago, di fronte all’antico “portello” di collegamento verso piazza XX Settembre. Tutto rimase, però, all’idea di progetto.


Bar di Peppone a Brescello

Negli ultimi anni i rapporti fra Lecco e Brescello si sono praticamente interrotti, anche se comitive di pensionati, di studenti, di gruppi vari, sono tornate ultimamente nel paese di Peppone e don Camillo. Vi sarà in futuro una possibile ripresa di amicizia e di incontro?
A.B.
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