Lecco: in Basilica l'ultima Messa di don Filippo, ai saluti dopo 10 anni. Emozioni con i 'suoi' ragazzi

“Sono stati dieci anni molto interessanti, ricchi di tante sfide anche complesse. Sono dispiaciuto ma anche curioso di capire cosa il Signore mi chiederà di fare in questa nuova avventura”. Così don Filippo Dotti ha riassunto i suoi sentimenti prima di fare il suo ingresso nella basilica di San Nicolò per la sua ultima celebrazione nella città di Lecco.





Don Filippo

Dopo dieci anni trascorsi in riva al lago, infatti, il giovane sacerdote si appresta a lasciare la comunità pastorale “Madonna del Rosario”, nonché la Cappellania del Politecnico, per assumere il ruolo di Vicario della CP “San Giovanni Paolo II” di Milano. La basilica era piena fino all’ultimo posto disponibile e anche oltre. Nel momento in cui il coro ha esordito con il brano iniziale, l’intera comunità, in rigoroso silenzio, si è alzata in piedi e ha avvolto don Filippo in un grande abbraccio di congedo.






Dal canto suo, il sacerdote milanese, con il prezioso ausilio di don Marco e dei chierichetti, ha accompagnato i presenti nella celebrazione con intensità e precisione. Nella sua ultima omelia don Filippo ha poi donato alcune profonde riflessioni. “Sono onorato di essere qui ad iniziare l’anno oratoriano che, come sapete, quest’anno si intitola "sostare con te"” ha esordito il prete. “Nonostante ci sia estremo bisogno di questa notizia, oggi è molto difficile comunicare che Dio è buono, ci accompagna e ci accoglie. La preghiera nasce dalla gratitudine verso il Signore per quello che ci ha dato”.





Con don Davide e don Marco

Il silenzio nella chiesa era totale, si udiva solamente il rumore degli scatti dei fotografi al lavoro. “In un mondo dove a dominare è il senso di colpa per tutto ciò che accade di brutto, ritorna la necessità di annunciare, di testimoniare che si può ricominciare dopo ogni peccato. Possiamo chiedere perdono perché il Signore è buono” ha concluso il giovane sacerdote.





La cerimonia si è quindi sviluppata attraverso i suoi tradizionali passaggi fino all’ultima fase. Mentre don Marco leggeva gli avvisi, dal fondo della chiesa è emersa con passo deciso la figura del prevosto di Lecco, don Davide Milani. Dopo aver salutato i presenti e ringraziato don Filippo per averlo sostenuto nelle sue prime settimane in riva al lago, ha consegnato al "collega" un quadro con all’interno una stampa raffigurante la città di Lecco. Visibilmente emozionato, don Filippo ha quindi preso la parola per ringraziare i sacerdoti e tutti coloro che hanno condiviso con lui tante esperienze in questi dieci anni.
“Un pensiero particolare va ai giovani, agli educatori. Con loro abbiamo vissuto momenti bellissimi e intensi che mi rimarranno nel cuore” ha sottolineato il prete. Chiamati direttamente in causa, i ragazzi non hanno tardato a far sentire la loro voce e a salutare a loro modo il parroco che li ha accompagnati in una fase così importante della loro vita.






Al termine della Messa, infatti, i presenti sono stati invitati a radunarsi nel cortile dell’oratorio per un altro momento dedicato al prete milanese in procinto di tornare nella sua città d’origine. In questo breve frangente che ha preceduto il pranzo, la scena è stata dominata dagli under 30, i quali hanno mostrato il loro affetto a don Filippo donandogli ben tre regali: una maglietta della sua squadra del cuore, un'altra con una dedica speciale da un lato e una foto di lui che dorme in montagna dall’altro, e infine una canzone. Di fronte a un don Filippo sempre commosso, inoltre, i giovani della comunità pastorale “Madonna del Rosario” hanno intonato un brano, realizzato modificando il testo di "Io Vagabondo" dei Nomadi.






La tensione emotiva si è poi sciolta in un grande applauso a cui è seguito un aperitivo sempre nel cortile dell’oratorio. In tanti, però, si sono avvicinati ancora a don Filippo per ringraziarlo del lavoro svolto in questi anni e congedarsi personalmente. Il sacerdote ha salutato tutti, uno per uno. Un lungo e dolce arrivederci prima di lanciarsi nella nuova avventura che lo aspetta.
Andrea Besati
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