Galbiate: collezionista truffato nell'acquisto di una banconata, piemontese a processo
Appassionato di “vecchie” banconote ormai fuori corso, ne aveva trovata una del taglio di 500.000 lire sul noto sito di vendite online “Subito.it”.
Si era così messo in contatto con il proprietario, tale Giulio, ed esclusivamente via mail, i due, erano arrivati ad un accordo.
A fronte della richiesta di 150 euro per due banconote, l'acquirente era riuscito a “trattare” per ottenerne una a 60 euro con l'aggiunta di 5 euro per le spese di spedizione.
Un affare che, tuttavia, non è mai andato in porto se non per l'imputato, un uomo di Alessandria nascosto dietro il nome di Giulio che, dopo avere fornito i dati della Poste Pay della mamma sul quale ottenere il bonifico, è sparito non rendendosi più rintracciabile.
Questa mattina in Aula davanti al giudice Gianluca Piandadosi ed al pubblico ministero Caterina Scarselli, il truffato ha raccontato quanto accaduto nel 2017 spiegando come dopo avere individuato la banconota di interesse, avesse “trattato” per ottenerla con uno sconto e si fosse poi recato all'ufficio postale di Galbiate per effettuare il pagamento sul conto indicato.
Dal momento dell'avvenuta transazione però di Giulio, il venditore, si era persa traccia e così all'uomo non era rimasto altro che sporgere denuncia presso i carabinieri. Erano stati proprio loro, poi, attraverso il numero della carta a risalire all'intestatario, una donna della provincia di Alesandria, risultata la mamma dell'uomo oggi a processo per truffa. A difenderlo l'avvocato Beatrice Rota del foro di Lecco che ha prodotto in Aula una documentazione dove risulta che tra il 2013 e il 2018 il suo assistito fosse ricoverato presso una comunità terapeutica e quindi, apparentemente, impossibilitato a commettere tale supposto reato.
L'udienza per la discussione è stata fissata per il 14 ottobre.
Si era così messo in contatto con il proprietario, tale Giulio, ed esclusivamente via mail, i due, erano arrivati ad un accordo.
A fronte della richiesta di 150 euro per due banconote, l'acquirente era riuscito a “trattare” per ottenerne una a 60 euro con l'aggiunta di 5 euro per le spese di spedizione.
Un affare che, tuttavia, non è mai andato in porto se non per l'imputato, un uomo di Alessandria nascosto dietro il nome di Giulio che, dopo avere fornito i dati della Poste Pay della mamma sul quale ottenere il bonifico, è sparito non rendendosi più rintracciabile.
Questa mattina in Aula davanti al giudice Gianluca Piandadosi ed al pubblico ministero Caterina Scarselli, il truffato ha raccontato quanto accaduto nel 2017 spiegando come dopo avere individuato la banconota di interesse, avesse “trattato” per ottenerla con uno sconto e si fosse poi recato all'ufficio postale di Galbiate per effettuare il pagamento sul conto indicato.
Dal momento dell'avvenuta transazione però di Giulio, il venditore, si era persa traccia e così all'uomo non era rimasto altro che sporgere denuncia presso i carabinieri. Erano stati proprio loro, poi, attraverso il numero della carta a risalire all'intestatario, una donna della provincia di Alesandria, risultata la mamma dell'uomo oggi a processo per truffa. A difenderlo l'avvocato Beatrice Rota del foro di Lecco che ha prodotto in Aula una documentazione dove risulta che tra il 2013 e il 2018 il suo assistito fosse ricoverato presso una comunità terapeutica e quindi, apparentemente, impossibilitato a commettere tale supposto reato.
L'udienza per la discussione è stata fissata per il 14 ottobre.
S.V.