Lecco: i cantonieri di comunità compiono un anno, 17 le persone coinvolte

È ormai passato oltre un anno da quando i cantonieri di comunità con le loro pettorine gialle sono entrati in servizio a Lecco. Ad oggi sono 14 le persone passate da questo progetto e presto se ne aggiungeranno altre tre. Un progetto che è nato nel giugno 2021 sulla scia della volontà dell’amministrazione comunale di dare concretezza a due dei capisaldi su cui ha insistito durante la campagna elettorale: bellezza e solidarietà. “Con questa iniziativa vogliamo prenderci cura dei rioni ma anche dare una risposta in termini sociali a persone che hanno dei bisogni specifici - ricorda l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni - Le persone coinvolte sono state selezionate con attenzione e la stessa attenzione è stata posta al loro accompagnamento nello sviluppo delle loro competenze manuali e del contesto in cui sono state inserite. E questo ha dato i suoi frutti: se alcuni percorsi sono stati sospesi perché le fragilità presenti lo hanno imposto, in altri casi questa esperienza ha permesso ai diretti interessati di recuperare stabilità e rientrare effettivamente nel mondo del lavoro”.

Una foto scattata il giorno dell'avvio del progetto

Quattro le squadre di cantonieri attive in questo momento: quella coordinata dalla cooperativa Il Grigio, impegnata dalle 7.30 della mattina fino alle 16 nonchè le tre coordinate dal servizio Cesea, attive dalle 8.30 alle 13. Tutti i gruppi sono "in linea" e sincronizzati con gli uffici comunali: “Non è stato un lavoro semplice dal punto di vista organizzativo e ancora non riusciamo ad arrivare ovunque in maniera tempestiva - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi - tuttavia la presenza dei cantonieri ci ha permesso di mettere in campo piccoli interventi che contribuiscono in maniera determinante al decoro della nostra città e di programmare interventi di manutenzione ciclica laddove necessario”.

Molto soddisfatto del progetto il responsabile di Cesea, Tore Rossi: “Il nostro servizio si basa su una scommessa, sulla scommessa che la fragilità al posto di essere un peso per la comunità possa rappresentare una risorsa. Anche le persone fragili hanno delle capacità da mettere in campo, in maniera limitata e diversa ma le hanno e vanno valorizzate. Questa è l’ottica con cui abbiamo accolto la sfida dei cantonieri di comunità, la sfida di mantenere in circolo queste persone a cui la vita ha impedito una collocazione lavorativa tradizionale, in un’ottica occupazionale e lavorativa insieme”.
Un aspetto questo molto importante, sottolineato anche dal coordinatore del progetto Francesco Pizzagalli: “I cantonieri non sono operai ma sono persone fragili, per questo è stata molto importante per loro la possibilità di mettersi in gioco ma anche quella di diventare, giorno dopo giorno, un punto di riferimento per i cittadini per quanto riguarda la cura della città. I risultati sono importanti: le persone sono rimaste a galla e addirittura qualcuno, che fino a ieri era in carico a un servizio socio-occupazionale, ha trovato un posto di lavoro”.

I luoghi di intervento


Soddisfazione generale per il risvolto sociale del progetto è stata espressa bi-partisan dai consiglieri comunali della commissione Prima e Quarta, anche se non sono mancate le critiche per alcune situazioni di degrado della città. Emilio Minuzzo (Forza Italia) ha sottolineato in particolare come i cantonieri non possano sostituire i manutentori del Comune che mantengono mansioni e funzioni particolari. Una considerazione condivisa anche da Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia) che ha anche evidenziato come potrebbe essere un progetto utile per coinvolgere i percettori del reddito di cittadinanza e le persone senza fissa dimora presenti sul territorio. Oltre alle diverse segnalazioni arrivate da più parti relative all’erba alta lungo i marciapiedi e non solo, Peppino Ciresa ha posto l’attenzione anche sulla situazione critica del passaggio pedonale che collega via Capodistria e via Belvedere e sull’ingresso del parcheggio di via Capodistria dove il muro sta franando. Stefano Parolari (Lega) ha invece denunciato la presenza di buche sia in centro sia nei rioni e Marco Caterisano ha sottolineato la necessità di programmazione degli interventi di manutenzione per rendere più efficace anche l’azione dei cantonieri. A cercare di dare una risposta a queste sollecitazioni è stata l’assessore Sacchi: “Il problema dell’erba alta è annoso e per la prima volta stiamo prendono in mano la situazione per trovare una soluzione. Il Comune dispone solo di sei manutentori che sono in giro per la città tutto il giorno e intervengono su tantissime cose. Stiamo cercando di fare una programmazione per intervenire su strade, verde, scuole anche attraverso l’implementazione di sistemi gestionali”.

Tornando ai cantonieri di comunità, molto soddisfatti i consiglieri di maggioranza: “La città è orgogliosa di questi progetto e i cittadini apprezzano il lavoro che stanno facendo. È un servizio importante e non scontato, complementare a quello dei manutentori” ha detto Pietro Regazzoni del Partito Democratico. Anche la collega Anna Sanseverino ha sottolineato come l’iniziativa permetta di svolegre piccoli lavori a cui il Comune non potrebbe altrimenti far fronte, mentre Lorenzo Vassena di Con la sinistra cambia Lecco ha chiesto di dare continuità al progetto per valorizzare le risorse messe in campo.
M.V.
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