Garlate: unendo Berlinguer a Papa Francesco, è tornata con il suo carico di valori la Festa delle Corti

In corso da ieri sera a Garlate la ventinovesima edizione della Festa delle Corti. Un evento atteso da tre anni come sottolineato dal sindaco Giuseppe Conti nel corso della cerimonia inaugurale che ha richiamato un piccolo drappello di autorità, a cominciare dal consigliere regionale Raffaele Straniero, dal consigliere provinciale Stefano Simonetti nonché della Presidente del Parco Adda Nord Francesca Rota.

"E' giusto sottolineare come questa occasione rivesta anche simbolicamente il significato di ripartenza e di ritorno alla normalità che speriamo di conservare per sempre. Riannodiamo i fili con ciò che è stato prima della pandemia e allo stesso tempo dobbiamo ricordarci che questi anni sono stati molto impegnativi per tutti, non sono solo un vuoto e non possono essere solo dimenticati" ha continuato il primo cittadino, ringraziando chi ha reso possibile il ritorno della Festa delle Corti, dalle Istituzioni agli sponsor, dalle associazioni ai cittadini, con un pensiero particolare per l'assessore Diana Nava, "per il lavoro immane che ha messo in campo e per le sue capacità organizzative che comprendono anche la capacità di affrontare problemi e imprevisti all'ultimo momento: io ogni volta mi stupisco di tutto quello che riesce a fare, questa festa è una sua creatura. Ringrazio perché mai come quest'anno riorganizzare e svolgere la Festa ha significato mettere in campo un atto di volontà, sia individuale che collettivo".

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Ed ancora: "Garlate ha rivoluto la sua Festa per esplicitare la validità dei legami che ne fanno una comunità reale e motivata, che rivive la sua storia non per fare un tuffo nel passato, ma soprattutto per ritrovare motivazioni per il futuro. Le Corti sono state un modello di organizzazione sociale, dove le difficoltà erano in parte redistribuite e dove alcune responsabilità erano condivise. Non è questione di nostalgia, sentiamo però che proveniamo da quel mondo tanto diverso da adesso ma ancora attuale nel momento in cui si parla di solidarietà, accoglienza, sostenibilità e moralità, che sono le chiavi del nostro futuro e che vorremmo fossero riconosciute anche dalle giovani generazioni. Ci aspettano mesi ancora complicati, quei valori sono una chiave per affrontarli, possono consentirci di mettere a frutto le lezioni che abbiamo ricevuto in questi anni. Se tre anni fa ci avessero detto quello che poi sarebbe successo nella realtà avremmo pensato a un racconto di fantascienza. E' invece successo e sta succedendo. L'essenzialità e la sobrietà delle Corti sono una risorsa, una strada lunga ma ben tracciata che arriva fino a noi, resa attuale anche da un pensiero che sulla base di quei valori unisce il discorso sull'austerità di Berlinguer degli anni Settanta alla recente enciclica "Laudato sii" di Papa Francesco".

Parlando anche della comunità come chiave contro la maleducazione, Conti ha gettato lo sguardo oltre, ricordando infine come sono in partenza lavori che consentiranno di connettere - in un percorso reale - alcuni luoghi simbolo del paese. "Non abbiamo fatto in tempo per questa edizione, sarà una delle novità della trentesima edizione perché appena finisce una Festa, si comincia a pensare alla successiva".

Nel mentre, per tutta la giornata odierna, sarà possibile andare alla scoperta di ciò che viene proposto nei ben 36 punti di interesse allestiti in paese, in un "viaggio" che va dall'accampamento medievale in Curt del Berghem alla sperada delle promesse spose di un tempo; dall'uva da pigiare con i piedi ai cesti confezionati con pazienza a mano; dai Lego alle torte dei ragazzi di Enaip; dai balli nel cortile affrescato di Villa Pozzi al buon cibo proposto in più anfratti in un tour anche del gusto. Il tutto passeggiando tra standisti e banchetti di associazioni solidali, inebriandosi del profumo del sapone ma anche del peperoncino.
A.M.
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