Lecco, voti alterati sul registro? Escussi gli ultimi due testi, ora si attende la sentenza

Il Bertacchi di Lecco
Chiusa l'istruttoria dibattimentale, si tornerà in aula fra circa un mese per la discussione finale, cui seguirà la sentenza. Ultimi testi, questa mattina, nell'ambito del procedimento penale che vede di nuovo imputata la professoressa Maria Graziella Megna, all'epoca dei fatti in servizio presso l'istituto superiore Bertacchi di Lecco. Secondo la tesi della Procura della Repubblica - a seguito dell'attività di indagine svolta - la 59enne avrebbe deliberatamente segnato sul registro elettronico delle valutazioni non corrispondenti a quelle comunicate in classe ai ragazzi. Falsità materiale ed ideologica commesse dal pubblico ufficiale in atto pubblico sono infatti le accuse da cui la donna deve difendersi, assistita di fiducia dall'avvocato Stefano Pelizzari.
Se la scorsa udienza a testimoniare erano stati l'allora preside Raimondo Antonazzo e due studentesse con i rispettivi genitori, stamani è toccato alla terza alunna - presunta parte lesa - accomodarsi al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio.
La ragazza ha riferito quanto accaduto nel 2018: interrogata solo parzialmente dalla professoressa Megna, si era poi ritrovata una valutazione pari a 3/10 sul registro elettronico. Una scelta quanto mai discutibile a suo giudizio, poichè quella mattina la ragazza aveva dovuto assentarsi dall'aula - sottraendosi così all'interrogazione della docente di psicologia - poichè impegnata in un corso di inglese. Dalla dirigenza scolastica era stata chiamata a lasciare la sua classe per partecipare alla lezione di lingua straniera che, a detta della giovane, le era stata programmata ben prima dell'interrogazione della professoressa Megna.
''Mi aveva posto soltanto un paio di domande, alle quali credo di aver risposto in maniera esaustiva'' ha detto, ricorrendo non senza fatica ad uno sforzo di memoria, trattandosi di fatti ormai datati. ''Non ho avuto potere decisionale sulla data dell'interrogazione: sapevo di avere il corso di inglese e l'ho fatto presente alla professoressa, ma non è servito''.
L'imputata, che non aveva probabilmente gradito il fatto che la ragazza avesse dovuto interrompere l'interrogazione, quel brutto voto glielo aveva anticipato. Qualche istante più tardi effettivamente, il 3 era comparso sul registro elettronico.
Una ricostruzione in linea con quanto aveva riferito al giudice, al pubblico ministero Caterina Scarselli e all'avvocato Pelizzari, la mamma della studentessa classe 2002 che stava frequentando il primo anno di scuola superiore presso l'istituto Bertacchi.
Una volta terminata l'escussione dei due testi, il giudice Beggio ha aggiornato il procedimento al 5 ottobre prossimo, con la parola che sarà concessa a Procura e difesa.
Oltre al caso citato quest'oggi, nel fascicolo a carico della docente figurano altri due episodi ai danni di altrettante studentesse, sviscerati nell'udienza di fine luglio. In un primo caso la professoressa Megna avrebbe assegnato un 5 e mezzo sulla verifica scritta, riportando però un 5 sul registro elettronico. Sul cartaceo sarebbe apparsa successivamente una sorta di firma sopra il mezzo punto, dando quasi l'impressione che fosse stata apposta per nascondere le cifre. In un secondo caso, l'iniziale 7/10 apposto sul compito cartaceo di un'altra studentessa, sul registro elettronico aveva lasciato il posto ad un'insufficienza, ovvero a 5/10.
Non resta che attendere l'esito della discussione e soprattutto la sentenza del giudice Beggio.
G.C.
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