Lecco perduta/338: i Firlinfeu al folclore internazionale di San Giovanni Rotondo

La stampa lecchese, nell’estate 1980, scriveva: “Il già ricco carnet di esperienze del complesso Renzo e Lucia con Firlinfeu del quartiere San Giovanni si arricchisce di una nuova, significativa trasferta di altissimo livello: la partecipazione al Festival internazionale del folclore di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia”.


Titolo di un settimanale per la trasferta a San Giovanni Rotondo

Sempre gli organi di informazione lecchesi sottolineavano: "L’internazionale di San Giovanni Rotondo ha raccolto una partecipazione d’eccezione: Germania, Francia, Jugoslavia, Bulgaria, Spagna, Cecoslovacchia sono state rappresentate da complessi d’elite del folclore mondiale. La delegazione italiana ha visto i gruppi Lu Scattuso di Brindisi, Zig Zaghini della provincia di Campobasso, i Giullari di Minturno, i Firlinfeu manzoniani di Lecco e l'Eco del Gargano, che rappresentava San Giovanni Rotondo, la città di 22.000 abitanti resa famosa dal cappuccino padre Pio da Pietralcina”.


Il palco delle esibizioni dei gruppi

Per quattro giorni la località foggiana assunse una “veste” diversa con l’animazione, i colori, le musiche i canti e i balli dei complessi italiani e stranieri. L’iniziativa del Festival era partita proprio dal gruppo folcloristico del Gargano, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale e dell’Azienda Turismo. Il sindaco Michele Fini, l’assessore Federico Giuliani, il factotum Benito Ripoli e altri si erano impegnati per allestire una rassegna che richiamò a San Giovanni Rotondo oltre 600 componenti del folclore internazionale.


La sfilata dei Promessi Sposi nelle strade di San Giovanni Rotondo

Le note dei Firlinfeu di Lecco scrivono di giornate intense: due spettacoli serali nella centralissima piazza Vittorio Veneto, gremita da oltre 10.000 persone, un altro sotto i riflettori e le telecamere della RAI TV, con la registrazione di emittenti private delle Puglie. Vi furono momenti di commozione nella cena d’addio fra i componenti dell’Eco del Gargano e i Firlinfeu lecchesi, alla presenza anche di esponenti del Lu Scattuso di Brindisi, nell’accogliente Parco delle rose.


La Lucia della RAI TV (Chiara Sani) con alcuni firlinfeu

I Firlinfeu hanno lasciato come ricordo e segno di amicizia le loro incisioni discografiche, la riproduzione del singolare strumento di canne e le pubblicazioni di Lecco manzoniana. Al levar delle mense intervennero il sindaco Fini e l’assessore Benito Ripoli, coordinatore della manifestazione, con il presidente dei Firlinfeu lecchesi Antonio Crimella che si fece interprete dei sentimenti di tutti per l’ospitalità e l’accoglienza ricevute.


Foto ricordo del gruppo lecchese nell'almanacco del festival

I Firlinfeu, inoltre, deposero omaggi floreali presso la tomba di padre Pio da Pietralcina; venne ricordato che il gruppo folcloristico rappresentava la città manzoniana dove, nel quartiere Pescarenico, c’era il convento dei cappuccini con il famoso padre Cristoforo e con la chiesetta non lontana dal fiume Adda dove il Manzoni colloca la celebre pagina dell’Addio monti.


Manifesto della prima rassegna internazionale del folclore a San Giovanni Rotondo

Insomma, è stata una trasferta indimenticabile, quella di San Giovanni Rotondo, da collocare fra le altre che hanno portato in Italia e in Europa la rappresentanza del folclore manzoniano: una partecipazione di altissimo livello, che merita di essere ricordata tanti anni dopo mentre il complesso dei Firlinfeu riprende con rinnovate speranze un’attività che si proietta nel futuro, dopo la sofferta interruzione in seguito alla pandemia.
A.B.
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