UP – Un Percorso/64: una bella e semplice escursione alla scoperta della Grotta dei Darden

Dopo aver affrontato il lungo e impegnativo cammino “Per un pugno di DOL” che ci ha portati da Lecco a Premana lungo la Dorsale Orobica Lecchese (QUI), per questo numero di UP – Un Percorso rimaniamo in Valsassina, ma scendiamo di quota, cambiamo fianco della valle e, soprattutto, andiamo alla scoperta di una camminata decisamente più semplice e breve, alla portata di tutti, ma non per questo meno bella.
Ci spostiamo a Cortenova e andiamo a esplorare la Valle dei Mulini, che dalla frazione di Prato San Pietro risale fino al Rifugio Bogani, nel cuore della Grigna Settentrionale. In questo articolo vedremo però solo la prima parte della valle, con l’escursione che ci porterà a scoprire la Grotta dei Darden. Il sentiero che percorreremo risale la valle di un fiume e, di conseguenza, può essere umido e bagnato ed è indispensabile l’utilizzo degli scarponcini da trekking per evitare di scivolare o altri brutti inconvenienti. Per via della bellezza del luogo e grazie allo scarso dislivello, l’escursione può essere affrontata anche da bambini, purché abbiano già confidenza con l’ambiente di montagna e – come del resto gli adulti – siano adeguatamente abbigliati.

Partenza: Cortenova, loc. Prato San Pietro
Arrivo: Grotta dei Darden
Lunghezza: circa 3 chilometri
Dislivello: 280 metri
Durata: 45 minuti
Difficoltà: E – Escursionistico
Adatto ai bambini: sì

La partenza della nostra camminata, dicevamo, è Prato San Pietro, frazione di Cortenova, nella Valsassina centrale. Possiamo arrivarci in auto e lasciarla nei pressi della chiesetta, dove ci sono alcuni stalli. Ci incamminiamo seguendo i cartelli turistici, marroni, lungo la strada che prosegue in lieve salita per pochi minuti, fino ad arrivare a uno spiazzo sterrato (con l’auto è possibile spingersi fino a qui, dove ci sono alcuni posti per lasciare la macchina).

Arrivati a questo punto, troviamo il cartello che ci indica l’inizio del Parco Regionale della Grigna Settentrionale. Seguiamo i cartelli che indicano Valle dei Mulini – Rifugio Bogani – Rifugio Brioschi e proseguiamo per un tratto su strada sterrata. Dopo aver attraversato il fiume, la strada risale per qualche metro fino ad arrivare a un bivio, dove troviamo i cartelli segnaletici. Svoltiamo a destra, seguendo sempre per la Valle dei Mulini, e imbocchiamo un sentiero che si inoltra nel bosco e costeggia il fiume, attraversandolo di tanto in tanto con caratteristici ponticelli di legno. Dopo poco, arriviamo nei pressi dei resti di una fornace utilizzata in passato per cuocere la calce (20 minuti dalla partenza).

Galleria fotografica (20 immagini)


Proseguiamo oltre seguendo l’unico sentiero e affrontiamo un tratto dove dobbiamo prestare particolare attenzione: le pendenze si fanno ripide e, a causa della scivolosità del terreno, sono state poste delle corde fisse di sicurezza per rendere più agevole il passaggio, comunque non impegnativo e facilmente superabile anche dai neofiti (purché si indossino scarponcini da trekking e si utilizzino correttamente le corde fisse!). Usciti da questo tratto più ripido, arriviamo a un nuovo bivio (30 minuti dalla partenza). A sinistra il sentiero prosegue verso il Rifugio Bogani, noi invece dobbiamo andare a destra seguendo le indicazioni per il Crott di Darden.

Entriamo ora nel letto di un fiume (attualmente è totalmente in secca), sassoso ma pianeggiante, che dobbiamo risalire. La traccia del sentiero qui si perde, ma basta proseguire sempre dritti verso il “fondo” del canale. Dopo circa un quarto d’ora (45 minuti dalla partenza), davanti a noi compare un’imponente parete rocciosa, alla cui base si apre un’ampia cavità: è la Grotta dei Darden (Crott di Darden in dialetto), così chiamata per via delle nidificazioni di sparviero che hanno luogo sull’alta volta della grotta. È un luogo davvero suggestivo: c’è un silenzio assoluto e ogni minimo rumore viene amplificato dalla roccia sovrastante.

Per il ritorno si ripercorre a ritroso lo stesso sentiero dell’andata, prestando sempre attenzione nei passaggi più ripidi e scivolosi.

Michele Castelnovo
www.trekkinglecco.com

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