Al via il Festival Medievale, tra musica, teatro, cinema, incontri e cibo

Presentato a Palazzo delle paure a Lecco il programma del  “Medfest”, il festival medievale germogliato dal ciclo di iniziative dantesche tenutesi lo scorso anno in occasione del settimo centenario della morte del Sommo Poeta. Festival lecchese con l’ambizione di arrivare ad avere respiro lombardo e di diventare iniziativa di richiamo culturale anche internazionale. L’appuntamento è dall’8 al 20 novembre con quindici proposte distribuite in diverse località della provincia volendo anche essere un’occasione per riscoprire e valorizzare alcuni luoghi medievale del nostro territorio: musica e teatro la fanno padrone, ma c’è spazio anche per le conferenze, il cinema e la gastronomia.
A dare il via alla rassegna, l’8 settembre allo stesso Palazzo delle paure, sarà un incontro con il medievista Glauco Maria Cantarella che parlerà del monachesimo di Cluny.

Il programma musicale prevede i canti delle comunità ebraiche del Mediterraneo dopo l’espulsione dalla Spagna (9 settembre, Villa Manzoni a Lecco), i canti dei monasteri cistercensi (10 settembre, Villa Monastero a Varenna), una lezione-concerto sugli strumenti musicali antichi (11 settembre chiesa di San Michele a Introbio), gli Inni di Sant’Ambrogio (13 settembre, castello di Brivio), i Vespri dell’Addolorata (18 settembre, chiesa parrocchiale di Civate).

Per il teatro, saranno in scena Ancilla Oggioni con “Io, Eloisa”, opera ispirata alle lettere di Abelardo ed Eloisa (22 settembre, chiostro di Pescarenico); Carlo Pastori con “Auf, Costruire cattedrali”, storie di gente ricca e povera che ha contribuito alla costruzione del Duomo di Milano (14 settembre, chiesa di San Martino a Valmadrera); Elisabetta Vergani con “Una città tutta per sé” dedicato a Christin de Pizan, la prima scrittrice professionale della storia (16 settembre, convento di Sabbioncello a Merate); Mino Manni con la lettura del Decamerone riscritto da Aldo Busi (20 settembre, Casa del Pellegrino a Civate, ingresso 25 euro).
Sotto il profilo cinematografico, non poteva mancare la proiezione  de “Il grande silenzio”, il film realizzato dal regista Phgilip Gröning in un monastero sulle Alpi Bernesi e che, più che un documentario, è un’autentica esperienza mistica (12 settembre, cinema Aquilone, ingresso 5 euro).
Prevista anche una serie di visita guidate: alle mura del castello di Lecco a cura del Fai (10 settembre); alla chiesa di Santa Maria sopra Olcio dove si potranno anche ascoltare canti religiosi della tradizione popolare medievale (17 settembre, passeggiata di 45 minuti da Mandello), al Priorato di Figina (18 settembre, con animazione musicale e pranzo al sacco).
Il 15 settembre a Villa Manzoni è invece in programma una cena medievale preparata dagli studenti della scuola alberghiera di Casargo (costo, 30 euro).
Infine, una coda scolastica con due spettacoli teatrali per gli studenti, uno “Jukebox Decameron” il 30 settembre e un’opera ispirata al Camino di Santiago il 7 ottobre.
A parte il “Decamerone” di Manni, la cena medievale, il film al Nuovo Aquilone, tutte le iniziative sono a ingresso gratuito, ma è necessaria la prenotazione sul sito www.medfestlombardia.com.

Ancilla Oggioni e Paola Tentori

Il festival è stato presentato dalla direttrice artistica, l’attrice Ancilla Oggioni, e dalle altre due anime dell’iniziative (il giornalista Gerolamo Fazzini e il musicologo Angelo Rusconi, presidente dell’associazione “Res Musica”; dagli assessori alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza, e della Provincia, Carlo Malugani: dalla presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese, Maria Grazia Nasazzi; dalla viceresponsabile del Fai lecchese Paola Tentori; da Mario Goretti dell’azienda Agomir e da Davide Rizzi della Banca della Valsassina, in rappresentanza degli sponsor.

Simona Piazza e Carlo Malugani

Nel presentare l’iniziativa è stato detto come non si voglia proporre un’operazione nostalgica bensì ripartire da quello che i promotori ritengono il momento fondativo dell’Europa, sottolineandone le “radici cristiane” per guardare al futuro e tornare ad avere un “Pensiero Cattedrale” – come ha detto Fazzini - vale a dire il pensiero lungimirante di chi costruiva le cattedrali non pensando alla contingenza ma al futuro. Perché il festival – ha spiegato Rusconi – è partito dalla riflessione su quanti dei visitatori di uno dei massimi monumenti della nostra provincia, la basilica di San Pietro al Monte di Civate, pensino a quella chiesa non come a una semplice espressione artistica, ma come a un luogo che fu centro di preghiera.

Angelo Rusconi e Gerolamo Fazzini

Considerazioni che hanno fatto scaturire l’idea di «mettere a sistema questo patrimonio culturale» con un festival che non sia solo una somma di iniziative ma un progetto vero e proprio. E prova ne è- ha spiegato Oggioni - lo spettacolo teatrale su Christine di Pizan allestito appositamente per l’occasione con una coproduzione Farneto Teatro e Medfest, a testimoniare appunto come il festival sia anche fucina.

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D.C.
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