La tavola apparecchiata al meeting di CL
Sto sorbendomi l'ennesimo turbinio di dichiarazioni e commenti su uno dei tanti talk show televisivi votati a descrivere questa insolita campagna elettorale, quando vedo apparire le immagini della "tavolata" degli invitati all'ormai mitico meeting di Rimini.
Non che non mi aspettassi il solito scodinzolare mediatico a quella che appare sempre più una vera e propria passerella di big della nostra cosiddetta classe dirigente (al pari dell'arcinoto convegno "Ambrosetti" di Cernobbio) ma quest'anno si è potuto assistere " senza veli" o manfrine varie ad un quadro plastico del "gota politico" nazionale immortalato da assai eloquenti, e un po' salottiere, immagini.
Una vera e propria Tavolata partitica omologante nonché un perfetto "biglietto da visita" del sistema di potere politico dominante, ben al di là di solo presunte dichiarate differenze.
Intendiamoci, niente da dire sul tentativo serio di volontari e partecipanti d' interrogarsi su temi variamente interessanti ma come non intravvedere contemporaneamente, specie in questa edizione, anche un gioco di reciproca ed interessata legittimazione tra i vertici del vasto mondo ciellino e la politica "che conta"?
Sarà un caso che i " non allineati" come Conte, De Magistris, Fratoianni e Bonellil non siano stati invitati?
Se ce ne fosse stato mai il bisogno ecco la dimostrazione plateale che il "Sistema di Potere" non tollera i dissenzienti al proprio "modello sociale" ne tantomeno vuole far ascoltare ai suoi adepti pensieri ed analisi diversi dai propri.
Che altro dire se non suggerire ai 14 milioni di poveri (assoluti + relativi) registrati dall' Istat come anche ai 4 milioni e mezzo di sottopagati in Italia stimati dall'Inps di saper ben individuare chi vorrà realmente difendere i loro sinora mal tutelati interessi?
Certo che se ne fossero pienamente consapevoli e si recassero a votare in massa sarebbe una "rivoluzione" inimmaginabile, l'unica pienamente democratica dando effettivamente voce a quella gran parte di Paese nei fatti dimenticata.
Da parte mia aggiungo solo, da tentativo di cristiano, che alla vera rivoluzione riequilibratrice di tante disuguaglianze possono e debbono contribuire anche quelli con "la pancia piena", come me, riconoscendo e dando priorità, senza lamentazioni, a quelli che ce l'hanno vuota o quasi.
Ma la politica ai meeting preferisce, visto anche l' imminente passaggio elettorale, tranquillizzare i ricchi e lisciare il pelo al ceto medio "ben pensante" e intortare invece quello difeso solo a parole.
Basti pensare al fuoco di fila affossatorio nei confronti del reddito di cittadinanza, ben al di là di alcuni pur condivisibili miglioramenti da apportare.
Ecco perché occorrerebbe saper guardare oltre ciò che viene fatto apparire dai grandi media, spesso non casualmente ancillari al Potere e altro che " cani da guardia" dello stesso.
Non che non mi aspettassi il solito scodinzolare mediatico a quella che appare sempre più una vera e propria passerella di big della nostra cosiddetta classe dirigente (al pari dell'arcinoto convegno "Ambrosetti" di Cernobbio) ma quest'anno si è potuto assistere " senza veli" o manfrine varie ad un quadro plastico del "gota politico" nazionale immortalato da assai eloquenti, e un po' salottiere, immagini.
Una vera e propria Tavolata partitica omologante nonché un perfetto "biglietto da visita" del sistema di potere politico dominante, ben al di là di solo presunte dichiarate differenze.
Intendiamoci, niente da dire sul tentativo serio di volontari e partecipanti d' interrogarsi su temi variamente interessanti ma come non intravvedere contemporaneamente, specie in questa edizione, anche un gioco di reciproca ed interessata legittimazione tra i vertici del vasto mondo ciellino e la politica "che conta"?
Sarà un caso che i " non allineati" come Conte, De Magistris, Fratoianni e Bonellil non siano stati invitati?
Se ce ne fosse stato mai il bisogno ecco la dimostrazione plateale che il "Sistema di Potere" non tollera i dissenzienti al proprio "modello sociale" ne tantomeno vuole far ascoltare ai suoi adepti pensieri ed analisi diversi dai propri.
Che altro dire se non suggerire ai 14 milioni di poveri (assoluti + relativi) registrati dall' Istat come anche ai 4 milioni e mezzo di sottopagati in Italia stimati dall'Inps di saper ben individuare chi vorrà realmente difendere i loro sinora mal tutelati interessi?
Certo che se ne fossero pienamente consapevoli e si recassero a votare in massa sarebbe una "rivoluzione" inimmaginabile, l'unica pienamente democratica dando effettivamente voce a quella gran parte di Paese nei fatti dimenticata.
Da parte mia aggiungo solo, da tentativo di cristiano, che alla vera rivoluzione riequilibratrice di tante disuguaglianze possono e debbono contribuire anche quelli con "la pancia piena", come me, riconoscendo e dando priorità, senza lamentazioni, a quelli che ce l'hanno vuota o quasi.
Ma la politica ai meeting preferisce, visto anche l' imminente passaggio elettorale, tranquillizzare i ricchi e lisciare il pelo al ceto medio "ben pensante" e intortare invece quello difeso solo a parole.
Basti pensare al fuoco di fila affossatorio nei confronti del reddito di cittadinanza, ben al di là di alcuni pur condivisibili miglioramenti da apportare.
Ecco perché occorrerebbe saper guardare oltre ciò che viene fatto apparire dai grandi media, spesso non casualmente ancillari al Potere e altro che " cani da guardia" dello stesso.
Germano Bosisio