'Dervio paese dei mille divieti': minoranza contro il regolamento, gli articoli originali


Eh nulla: a Dervio ogni azione della maggioranza innesca una contromossa dell'opposizione. A questo giro il "battibecco" ruota attorno al Regolamento di Polizia urbana (approvato nella seduta del 23 agosto dal Consiglio Comunale, insieme ad altri, incluso quello sulla Privacy non a norma dal 2006). In una nota, ieri, il sindaco Stefano Cassinelli,  ha evidenziato come pur obbligatorio dal 1990, tale provvedimento non era ancora stato licenziato da Dervio. "E' importante per stabilire regole chiare di convivenza e per questo sono inclusi una serie di aspetti molto vari che possono sembrare lontani dal quotidiano di Dervio ma che se previsti potranno evitare problemi futuri" ha aggiornto poi il primo cittadino. “Nel regolamento sono previste una serie di attività che è giusto normare perchè in assenza di un regolamento si deve procedere continuamente con ordinanze che spesso arrivano in ritardo rispetto alla problematica trattata. Dalle aiuole private non potate ai fuochi d'artificio, dalle deiezioni canine al decoro pubblico passando per pratiche come il soft air, l'occupazione di suolo pubblico, la pratica del kite surf, ai barbecue e così via”. Il regolamento conta oltre 200 articoli. Sono stati tutti "spulciati" dall'opposizione. "Il regolamento di polizia urbana e rurale (che è stato copiato in gran parte da quello del Comune di Pontida, dove il segretario comunale appena assunto a Dervio era in precedenza assessore) contiene un gran numero di errori e incongruenze, oltre a trattare problematiche che hanno poco a che fare col nostro territorio" il parere espresso dal gruppo di minoranza, firmatario a sua volta di un'altra nota stampa corredata da una "breve selezione dei nuovi divieti, alcuni davvero strani".
Eccoli, con i commenti di "Insieme per Dervio".

Per installare una semplice tenda si dovranno rispettare numerose prescrizioni, e su spazi soggetti ad uso pubblico in ambiti di interesse monumentale o storico un cittadino dovrà chiedere il parere degli organi comunali e delle altre autorità competenti (sanzione da 100 a 500 euro): peccato però che proprio il Comune abbia installato in modo permanente a Corenno un’intera casetta utilizzata come biglietteria per il ticket senza chiedere l’apposita autorizzazione alla Soprintendenza…

È vietata dalle ore 20 alle 7 la somministrazione e la vendita di bevande in contenitori di vetro(sanzione da 200 a 500 euro): ma rispettando la norma dovrebbero essere vietati anche i bicchieri di vetro nei bar…

Vietato scuotere, spolverare e battere, da balconi e finestre prospicienti vie e piazze pubbliche, tappeti, panni, materassi o biancheria (sanzione da 200 a 500 euro); l’operazione può essere fatta solo dalle 8 alle 10 esclusivamente nei cortili interni, per chi li ha.

Nelle proprietà private esposte alla pubblica vista è vietato depositare qualsiasi cosa che a giudizio insindacabile dell’autorità comunale possa nuocere all’estetica (sanzione da 200 a 500 euro).

Sulle spiagge del territorio comunale e nelle zone a verde in prossimità delle stesse è vietato tuffarsi dai pontili, dai moli, dalle barche ormeggiate e da qualsivoglia struttura fissa o mobile naturale o artificiale, collocate su area pubblica o demaniale, all’interno dell’area lacustre (sanzione da 200 a 500 euro). Quindi, oltre che dal molo, addio anche ai tuffi dall’Acquapark?

È vietato versare o immettere, anche occasionalmente, le acque piovane provenienti da tetti e grondaie in fossi e corsi d'acqua (sanzione da 200 a 500 euro).

Nell'abitato nessuno può, senza speciale autorizzazione, accendere fuochi artificiali. Il 31 dicembre ci sarà quindi una corsa in Comune a farsi autorizzare o si pagheranno sanzioni tra 200 e 500 euro?

Sono vietate le comunicazioni effettuate all’aperto tramite impianti acustici installati su mezzi: il povero rappresentante della pro loco che pubblicizzerà la tombola nelle vie del paese rischia una sanzione da 100 a 500 euro.

Se non muniti di chip, i cani accalappiati saranno riconsegnati al proprietario (qui forse si voleva scrivere il contrario…).

Altri divieti appaiono invece, “soltanto”, incomprensibili per la nostra realtà. Ad esempio “è assolutamente vietato riscaldare la cera naturale e artificiale, specialmente se in miscela con acquaragia, sopra fiamma libera o focolare; tale riscaldamento dovrà essere fatto a bagnomaria con acqua calda”. Ci risulta difficile pensare a chi voglia infrangere tale divieto, ma in tal caso lo attenderà una sanzione da 200 a 500 euro.

In compenso viene regolamentata la costruzione di magazzini di sale, le distanze delle api dagli… impianti di produzione di zucchero, le regole per mercanti, negozianti, produttori o gente d’affari che si radunano periodicamente sul suolo pubblico per contrattazioni di mercato: ma chi ha mai visto in paese tutto questo?

Infine le norme più strane, soprattutto considerando la poca attinenza con le competenze comunali: ad esempio nel trasporto pubblico è fatto obbligo al viaggiatore che rimanga in piedi di sorreggersi agli appositi sostegni (meno male!), e i cani da caccia non possono salire sui mezzi pubblici dalle 8 alle 19; nel caso di frane che spostino parti delle colture su fondi altrui, il proprietario della coltivazione ha il diritto di raccogliere i frutti di tale coltura per l’annata agraria in corso, e così via… L’elenco dei nuovi divieti e delle relative stranezze sarebbe ancora molto lungo: Dervio diventa così il paese dei mille divieti.
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