L’Aia Lecco perde Romeo Valsecchi, presidente onorario

L'associazione AIA Lecco perde un pezzo della sua storia. Questa mattina si è spento a 76 anni Romeo Valsecchi, presidente onorario dei fischietti lecchesi. Dopo aver assunto la carica di vicepresidente, si era candidato come successore di Alfonso Modica ed era stato eletto presidente con 43 voti, uno in più rispetto all’altro candidato Stefano Giampaolo, assumendo la carica dal 2014 al 2016. Arbitro in Promozione, componente del consiglio direttivo dal 94 al 2016, vicepresidente dell’Aia di Lecco dal 1997 al 2004 e poi ancora dal 2012 al 2014, rappresentante AIA presso il giudice sportivo, designatore regionale per la Prima categoria dal 2008 al 2009. Valsecchi ha attraversato le varie epoche del calcio ed è stato fondamentale per la crescita della sezione di Lecco e per tutti quei ragazzi che hanno deciso in questi anni di diventare direttori di gara. Come organo tecnico sezionale, ha contribuito alla crescita di tanti giovani arbitri che in lui hanno trovato sempre un punto di riferimento.

Romeo Valsecchi

Dopo aver appreso la notizia, al cordoglio della famiglia si è unito l'attuale presidente della sezione di Lecco Alessandro Buzzella. “Ci lascia il punto di riferimento più importante nella storia recente della sezione di Lecco. Romeo non è stato solo un esempio arbitrale, ma un esempio di impegno, di dedizione e di correttezza. Si è speso sempre per tutti, senza avere un interesse da riscuotere. Di persone come lui con questa caratura morale al mondo ce ne sono poche” – ha dichiarato Buzzella.

Con Alfonso Modica

“Oggi perdo un grandissimo amico. Siamo stati sempre in contatto, anche in questo periodo di malattia che ha vissuto con serenità, sempre con il sorriso”. La voce di Alfonso Modica, già presidente della sezione dell'AIA di Lecco, tradisce il dolore per una perdita importante. “Era una persona di un carattere eccezionale, in lui ho trovato un fratello che non ho mai avuto. Abbiamo condiviso tanto assieme e ci siamo pure divertiti perché per noi si trattava di passione. Con Giovanni Valeriano eravamo un trio fantastico: tre persone con caratteri forti che però ragionavano come se avessero solo una testa, mai un minimo screzio. Mi resta un ottimo ricordo. Romeo ha avuto tante soddisfazioni, ha fatto crescere e ha portato due arbitri della nostra sezione a livello nazionale e non ha mai smesso di chiedere informazioni sui “suoi arbitri”, come amava ripetere spesso. E io lo aggiornavo volentieri su tutto quello che succedeva”.