Calolzio: ricorso al Tar di 5 aziende per la viabilità a Pascolo. E per un atto del 1981

Non c'è pace per la viabilità interno alla frazione calolziese di Pascolo. Dopo il duro muso a muso che ha visto contrapposta l'amministrazione Ghezzi alla Giunta di Vercurago, ora della questione si occuperà il Tribunale Amministrativo Regionale.

I cartelli apposti a Pascolo

Cinque imprese hanno infatti impugnato dinnanzi al TAR l'ordinanza con cui qualche mese fa, il Comune di Calololzio - l'atto è un provvedimento del Comando della Polizia Locale - ha imposto limitazione al transito dei mezzi pesanti, imponendo ai tir di una certa stazza un percorso obbligato, al fine - era stato spiegato - di ridurre i rischi per pedoni, automobilisti e proprietà private.
Come ovvio sia, l'amministrazione ha a sua volta provveduto a incaricare un legale - nello specifico l'avvocato Giovanni Liguori con studio a Lecco - per resistere in giudizio.

"Il divieto di transito vale per tutti i mezzi sopra le 3.5 tonnellate tranne per quelli diretti proprio verso le aziende che hanno presentato ricorso" spiega, non nascondendo sorpresa e disappunto il sindaco Marco Ghezzi. "Come motivo è stato indicato che le nuove limitazioni mandano in confusione i conducenti dei tir, provenienti da tutta Europa, che devono raggiungere le loro imprese, citando le lamentele e le segnalazioni ricevute dai loro fornitori. La soluzione in essere - prosegue il primo cittadino - però era stata concordata con loro e si erano impegnati a mettere un avvertimento, scritto anche in inglese, per gli autisti con tanto di nomi delle aziende raggiungibili senza problemi. Non lo hanno fatto. E hanno presentato ricorso".

Ed al TAR si è rivolta anche una srl con sede a Milano, proprietaria di un terreno in via Macorna per chiedere l'annullamento, previa sospensiva, di una deliberazione del consiglio comunale del 3 luglio... 1981 (e delle note del Comune dell'aprile e del giugno 2022). "In quel caso si tratta di un appezzamento a ridosso del CRAS dell'onorevole Brambilla: viene ritenuta privata una strada che invece è stata riconosciuta come comunale" spiega, semplificando, il sindaco.
Il 2 agosto il TAR  Lombardia - sezione terza - ha già dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in favore del giudice ordinario, condannando la società ricorrente al rimborso al Comune delle spese di giudizio, liquidate in 2.000 euro. Se l'istanza verrà portata avanti, sarà dunque in altra sede.
A.M.
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