Bellano: i fedeli del Santuario di Lezzeno salutano e ringraziano don Paolo, andrà agli IRAM di Lecco

È iniziata con i ringraziamenti dei fedeli la Messa di saluto a don Paolo Ghirlandi, cappellano del Santuario della Beata Vergine di Lezzeno che dal 28 agosto si trasferirà a Lecco presso l'Istituto Airoldi e Muzzi per ricoprire lo stesso ruolo e sarà sostituito da don Arnaldo Zuccotti, attuale vicario di Sala al Barro. La funzione è stata celebrata dallo stesso sacerdote in partenza, affiancato dal parroco di Bellano don Emilio Sorte e dal suo coadiutore don Simone Zappa.
Subito è stato quindi ricordato come la Chiesa sia fatta di comprensione e umiltà, condivisione e perdono, e ogni partecipante vi debba offrire il proprio contributo, proprio come ha fatto don Paolo in questi anni. Il cappellano, oltre che per le migliorie strutturali apportate all’edificio, all’organo e alle campane, è stato ringraziato “per essersi messo al fianco dei fedeli come un amico, per aver fatto ascoltare delle voci diverse per migliorare il cammino spirituale”.


Don Paolo Ghirlandi

E anche don Paolo ha voluto iniziare la sua omelia nel segno della riconoscenza, sentimento predominante di “questo tempo di passaggio da un servizio all’altro nell’ambito della vocazione sacerdotale”, ringraziando il Signore per i quasi otto anni passati sotto “lo sguardo della Madonna di Lezzeno, anni di impegni, iniziative, lavori per cercare di mantenere questo luogo di devozione, perché i fedeli di oggi e di domani possano incontrarvi Dio”. Ha anche chiesto “perdono” al Signore per quello che avrebbe potuto fare “meglio, di più, in modo più gioioso o amorevole e sapiente", spiegando che il suo carattere "un po' sbrigativo e riservato, con la preoccupazione e l’ansia per le cose da fare e preparare, ha talvolta avuto il sopravvento su ciò che conta realmente che è il rapporto umano con le persone, attraverso il quale passa l’annuncio del Vangelo e l’amore del Signore con la sua salvezza”.



La celebrazione della Messa di saluto, nella festività di San Lorenzo Martire, molto popolare e venerato, ha fatto tornare alla mente del sacerdote anche l’episodio in cui il santo ha consegnato alle autorità civili i tesori della Chiesa, cioè la gente semplice e modesta che faceva parte della prima comunità cristiana, paragonando questo gesto con quello che lui e i suoi fedeli hanno fatto in questi anni “sostenendo le persone perseguitate e diverse realtà, anche locali, a stretto contatto con i poveri, l’Opera San Vincenzo, l’Operazione Mato Grosso e le missioni diocesane”. “Abbiamo sostenuto la fede gli uni degli altri" ha proseguito don Paolo. "Anche quella del prete è sorretta dalle preghiere della gente”.


I suoi ringraziamenti sono poi andati a tutti coloro che hanno servito il Signore con “il loro impegno, volontariato, servizio, spesso umile e nascosto in questo luogo", con la raccomandazione ai fedeli di perseverare nel prendersi cura del Santuario, "abitato dal Signore e visitato dalla Madre”. Riportando infine l’attenzione alla notte di San Lorenzo e alla credenza che vuole che si esprima un desiderio alla vista delle stelle cadenti, il sacerdote ha chiesto una preghiera per lui per il nuovo incarico presso l'Airoldi e Muzzi, perché “possa diventare sempre più capace di ascoltare con calma le persone, specialmente quelle anziane e malate, e le loro famiglie, che certamente hanno bisogno di qualcuno che offra loro speranza e stia lì ‘per dac a trà’”.
In conclusione, ha chiesto di far diventare il Santuario un luogo “privilegiato della preghiera, del silenzio e dell’ascolto del Signore che parla nel raccoglimento, così da conservare la fede nel cuore delle persone”. Al termine della Messa i presenti sono stati invitati nella Sala del Pellegrino per un momento di convivialità. Il cappellano, come anticipato, rimarrà a Lezzeno fino al 28 agosto.
M.A.
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