Lucia Codurelli
La campagna elettorale si avvia verso la fase più calda. I partiti sono al lavoro su simboli, liste e programmi. In attesa di scoprire i profili dei candidati sul nostro territorio, abbiamo raccolto le riflessioni e le opinioni di alcuni tra gli ex - eletti lecchesi con maggiore esperienza in Parlamento. La prima persona che abbiamo consultato è stata
Lucia Codurelli. "Credo che queste elezioni non contribuiranno a risolvere la crisi della rappresentanza che attualmente colpisce la democrazia italiana. Una crisi dovuta innanzitutto all'assenza di riforme strutturali: per esempio bisognava accompagnare il taglio lineare dei parlamentari con la riforma della legge elettorale e quella dei collegi ma non è stato fatto" ha commentato l'ex deputata, eletta nel 2006 con i Democratici di Sinistra e nel 2008 con il Partito Democratico. "Questa legge elettorale, purtroppo, obbliga i partiti politici a coalizzarsi anche in assenza di idee e progetti condivisi. La coalizione di centrodestra non è solida, ci sono delle divisioni e le diverse proposte a proposito della flat tax lo dimostrano" ha proseguito Lucia Codurelli, da sempre impegnata per i diritti civili. "Per quanto riguarda il centrosinistra, trovare una formula che metta d'accordo questo universo così composito è molto difficile. Credo che Enrico Letta stia facendo l'impossibile per costruire una coalizione. La volontà di una sola persona, però, non basta. Ci sono troppi personalismi e li condanno con forza. Certo, anche le donne hanno una parte di responsabilità per questa situazione. Non riescono a far sentire la loro voce, tendono a stare in disparte mentre gli uomini occupano i posti di potere" ha concluso l'ex sindacalista. "Sono molto preoccupata, stiamo attraversando un periodo molto difficile. Temo che i problemi veri, quelli legati all'ambiente, ai giovani e alle disuguaglianze, non troveranno spazio nella campagna elettorale. Chiunque vincerà le elezioni, dovrà farci i conti lasciando da parte le promesse".
In questo caldo pomeriggio di metà agosto, mentre siti internet e telegiornali rilanciano la notizia della candidatura dell'economista Carlo Cottarelli con la coalizione di centrosinistra, il secondo a rispondere al telefono è stato
Lorenzo Bodega.
Lorenzo Bodega
"Oggi come oggi per me è molto difficile scegliere chi votare. Bisognerà votare il meno peggio. Temo che i prossimi mesi non saranno belli per le famiglie italiane, ci sarà sempre più gente che farà fatica ad arrivare alla fine del mese. Eppure, i temi della campagna elettorale sono sempre gli stessi: l'abbassamento delle tasse, le pensioni a mille euro. Non si parla di temi concreti come il problema della sicurezza o la giustizia" ha commentato l'ex parlamentare della Lega, deputato dal 2006 al 2008 e poi senatore fino al 2013. "Detto questo, sono sicuro che vincerà il centrodestra. Mi auguro che il nuovo governo sia formato da persone appassionate, competenti, capaci, in grado di rappresentare l'Italia a livello europeo e dotate del coraggio necessario di cambiare le cose. Questo a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza. Ho visto tanta gente ricoprire incarichi di potere per cui era inadatta" ha spiegato l'ex primo cittadino di Lecco. Provando ad allargare lo sguardo, secondo Bodega la politica italiana ha un problema: la mancanza di partecipazione da parte dei giovani. "Ma le pare possibile che in televisione oggi ci siano le stesse persone che c'erano 30 anni fa? Nel momento in cui non viene dato loro sufficiente spazio, i giovani iniziano a fregarsene della politica. Tutti quelli che sono in Parlamento da decenni dovrebbero farsi da parte" ha commentato l'ex senatore leghista. "Credo che Fratelli d'Italia prenderà 15 punti percentuali in più della Lega e che questo porrà fine alla leadership di Matteo Salvini, già in discussione da tempo. Gestisco un bar, sto in mezzo alla gente, credo che ci saranno delle sorprese" ha concluso Lorenzo Bodega "Dopodiché nascerà un nuovo soggetto politico in cui confluiranno quelle forze liberali e moderate che prestano maggiore attenzione alle istanze del Nord produttivo. Certo, ci sarà bisogno di un leader carismatico. Oggi, di leader non ce ne sono".
Il colloquio con
Roberto Castelli
Roberto Castelli ha preso il via proprio dal futuro che attende il partito guidato da Matteo Salvini. "Non mi riconosco più in questo centrodestra. I temi per cui io ho combattuto nei ventuno anni che ho trascorso in Parlamento sono completamente spariti dall'agenda dei partiti della coalizione. Il referendum sull'autonomia è rimasto lettera morta. Su questo tema c'è solo una paginetta nel programma della Lega ed è priva di proposte concrete. Non si parla più di federalismo fiscale. La Lega è ormai diventata un partito centralista e statalista. È chiaro che gli elettori poi votano l'originale, ovvero Fratelli d'Italia, anche se non capisco come quelli che avevano a cuore l'autonomia o il federalismo possano farlo" ha commentato l'ex Ministro della Giustizia. "Parlando più in generale, credo che oggi tutti i partiti siano attraversati dall'idea secondo cui i soldi vengono giù dal cielo. L'idea secondo cui si possa fare debito in continuazione per poi dare bonus a pioggia o cercare di concretizzare promesse irrealizzabili. È un atteggiamento molto pericoloso. Per distribuire la ricchezza bisogna prima generarla". Queste le riflessioni che abbiamo raccolto in questa occasione. Il percorso di avvicinamento verso le elezioni del 25 settembre continua.