Lecco: il campanile illuminato per la prima volta per l'Anno Santo, una foto datata 1933

Dopo la recente notizia che nuovi, moderni, fari a led sostituiranno l’esistente impianto di illuminazione sul campanile di San Nicolò, lettori chiedono a quando risale la prima collocazione di un impianto elettrico sul “matitone”.
“L’inaugurazione” del campanile è avvenuta la notte tra il 24 e il 25 dicembre 1904, la notte di Natale, “con trepida attesa della festosa eco dei sacri bronzi”, come scriveva un periodico locale.
Per la verità erano vivissimi nell’opinione pubblica i ricordi dei gravi incidenti avvenuti per le elezioni politiche dell’autunno precedente, dopo il voto di ballottaggio fra Lodovico Gavazzi e Mario Cermenati, con la vittoria del primo con un margine di voti ristretto e la conseguente polemica di brogli elettorali.

La cartolina ricordo dell'inaugurazione del 1904

I nove bronzi che suonarono a distesa sul campanile, “alzato verso il paradiso” servirono a generare un’atmosfera di serenità in una città che aveva raggiunto l’apice di lunghe polemiche iniziate nel 1895, quando la piazza del Mercato divenne piazza XX Settembre per decisione dell’Amministrazione Comunale. Si voleva ricordare la storica breccia di Porta Pia, nel 25° anniversario della stessa, e sottolineare, davanti a nostalgie “papaline” presenti in città, lo storico motto “A Roma ci siamo e ci resteremo dopo la breccia di Porta Pia”.
Le indicazioni tuttora esistenti sulla prima illuminazione del campanile della prepositurale risalgono all’Anno Santo 1933, indetto dal Papa Pio XI, il cardinale Achille Ratti, già arcivescovo di Milano, nativo di Desio. L’Anno Santo era stato proclamato per celebrare i 1900 anni della redenzione, della morte e della resurrezione di Cristo. Nel corso dell’anno giubilare Papa Ratti canonizzò don Giovanni Bosco, il prete degli oratori.

La cartolina postale del 1933 con foto di Domenico Valsecchi

E’ opinione consolidata che nei primi anni ’30 del Novecento l’oratorio di don Verri raggiunse lo “zenit” della sua presenza educativa in città. Nel 1933 risultano tre nuovi sacerdoti novelli, diocesani e religiosi, che celebrano la prima Messa in San Nicolò e che sono stati allievi del San Luigi. L’elenco dei nuovi cooperatori degli anni ‘30 indica significative presenze, come giovani che nel dopoguerra ’45 saranno protagonisti della rinascita democratica assumendo posti di responsabilità dal Comune ad altri enti pubblici ed associazioni di categoria, generando un progresso cittadino  in ogni campo, che farà ottenere a Lecco nel 1966 il riconoscimento della medaglia d’oro del lavoro, ridevuta dal sindaco Aleesandro Rusconi..
L’unica testimonianza fotografica del campanile illuminato nel 1933 si deve ad una rarissima cartolina postale italiana con immagine scattata del fotografo Domenico Valsecchi, con negozio in via Stoppani.
Si dovrà attendere sino al 1959 per una nuova illuminazione del campanile. L’iniziativa si deve all’Ente Lecchese Manifestazioni ed al “vulcanico” Angelo Gattinoni, che “carica” il centro cittadino di rami luminosi di pino che spuntano anche nella parte più elevata del campanile. A tale proposito un periodico locale rivolgeva una specifica domanda al presidente dell’ELMA, Renato Corbetta: “C’è un po’ di polemica sull’illuminazione natalizia, c’è chi ritiene la cosa un po’ paesana. Lei che ne pensa?”. La risposta: “E’ stata una decisione presa all’unanimità dal nostro consiglio, dopo il suggerimento fatto da Angelo Gattinoni. Non la ritengo un’iniziativa paesana perché città come Roma e Bruxelles fanno cose del genere a Natale. D’altra parte volevamo fare qualcosa al di fuori del normale per la nostra città. Se la polemica c’è vuol dire che si è mosso l’interesse dei lecchesi, e questo ci fa piacere”.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.